Cronaca | 31 dicembre 2024, 11:27

Il mondo del ciclismo piange la scomparsa del 'Principe' Gianni Savio

Malato da tempo, il 76enne manager torinese aveva scovato negli anni diversi talenti sudamericani, su tutti il colombiano Bernal, vincitore di Tour e Giro

Il mondo del ciclismo piange la scomparsa di Gianni Savio

Il mondo del ciclismo piange la scomparsa di Gianni Savio

Nell'ambiente del ciclismo era conosciuto come "Il Principe", per la sua signorilità ed eleganza. Gianni Savio, lo storico manager e scopritore di talenti, si è spento all’età di 76 anni, al termine di una lunga malattia.

Gran scopritore di talenti

In una carriera lungo quasi quattro decenni, è stato direttore sportivo, talent scout e uno dei dirigenti più longevi del mondo delle due ruote, che oggi lo ricorda con grande commozione. Torinese e torinista (il 4 maggio 2003 era in prima fila durante la celebre marcia dell'Orgoglio Granata), amico di Gian Paolo Ormezzano, scomparso pochi giorni fa, Savio ha scoperto e lanciato atleti come Davide Cassani e Andrea Tafi, ne ha rilanciati altri del calibro di Michele Scarponi, Gilberto Simoni e Franco Pellizotti; con la stessa passione ha fatto altrettanto in Sud America, dove era venerato da atleti ed appassionati. Già CT della nazionale colombiana, è stato lo scopritore di Egan Bernal, vincitore del Tour 2019 e del Giro d’Italia 2021.

Una carriera lunghissima

Savio era entrato nel mondo del ciclismo nel 1986 cominciando la carriera come direttore sportivo della Santini-Cierre, per poi passare all’Eurocar-Mosoca-Galli. Nel 1992 il passaggio alla ZG Mobili-Selle Italia, che nel corso degli anni ha cambiato diversi sponsor e nomi. Il suo ultimo team è stato la GW-Shimano. Un gentleman che aveva saputo farsi apprezzare da tutti per le sue doti umane, oltre che per la grande competenza e passione per le due ruote.

Massimo De Marzi

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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