Il suo negozio è nato in via Umberto I e si è spostato solo una volta, dall’altro lato della strada, al civico 28, dove si trova ancora oggi. ‘Il Bruco Moda Junior’ è una delle attività storiche di Vigone e nel 2024 ha tagliato il traguardo dei 40 anni: a crearlo e gestirlo è Mariangela Darò, 65 anni.
“Io ho fatto Ragioneria, ma non mi piaceva fare la ragioniera. Avevo la passione per la vendita e ho comprato una licenza e cambiato genere: il primo dicembre 1984 ho aperto un negozio di abbigliamento 0-16” rivela. La sua filosofia da allora è sempre la stessa: “Cerco di tenere un buon rapporto qualità-prezzo, con prodotti diversi da quelli che trovi al mercato, ma che non finiscono negli eccessi”. Il suo, come molti lavori, è cambiato molto negli anni: “Nei primi anni lavoravo con i magazzini, poi mi sono orientata sui campionari e grazie ai rapporti instaurati con i rappresentanti, negli anni, riesco a stare al passo con i tempi e seguire le mode”. Mode che cambiano sempre più velocemente, per gli adolescenti, con l’avvento dei social network: “Oggi si influenzano molto l’uno con l’altro e si muovono a gruppi negli acquisti: ci sono marche che un anno sono di tendenza e l’anno dopo non interessano, nemmeno se le vendi scontate”.
Negli anni è calato anche il comparto neonato, complice la crisi demografica. Ma il Bruco si è coltivato una clientela consolidata che supera i confini del paese, arrivando anche a Pinerolo e Roletto, e le generazioni: “Negli anni ho fatto diverse sfilate e mi è capitato di avere i figli dei clienti che da bambini avevano sfilato per me” racconta con entusiasmo. Il Covid ha bloccato temporaneamente la tradizione delle sfilate, ma è proprio con una sfilata, sabato 30 novembre, che ha deciso di festeggiare i 40 anni: “Per 10 giorni ero ‘schizzata’, perché c’erano molti aspetti da seguire, ma è stata una serata bellissima e alla fine ho ricevuto molti complimenti” riassume con soddisfazione.
La sua è una storia di come la passione e l’impegno portino a risultati: malgrado la crisi del commercio, la sua attività è viva, e in passato è riuscita a comprarsi i locali dove lavora. Il Bruco per lei è stato anche un aiuto nei momenti difficili, come “quanto è mancata mia sorella”, e un luogo di comunità, “dove i bimbi vengono a disegnare e colorare, nello spazio che ho messo a disposizione”.