Il sipario del Teatro Araldo di via Chiomonte 3, quartiere San Paolo, non si alza più dalla stagione 2013-2014, e purtroppo, la sua rinascita sembra ancora un grosso punto interrogativo. Lo si è capito nel corso dell’ultimo consiglio della Circoscrizione 3, con un’ennesima interpellanza (senza risposta) presentata dal consigliere del Gruppo misto di minoranza, Stefano Bolognesi. La richiesta era volta a trovare una data per la riapertura dello storico edificio risalente costruito alla fine dell’800 insieme alla parrocchia di San Bernardino. La sua attività risale al 1911, e dopo i danni subiti durante la Seconda guerra mondiale, è diventato un punto di riferimento culturale per la zona.
Mancano i fondi
I lavori di ristrutturazione necessari per riportare la struttura in sicurezza sono bloccati dalla mancanza di fondi. La proprietà, rappresentata dalla Provincia dei Frati Minori, non dispone al momento delle risorse necessarie per avviare gli interventi e ha lanciato un appello per cercare sponsor che possano finanziare i lavori. Oltre alla ristrutturazione ordinaria, sono necessari interventi sull’impianto audio, sull’impianto di areazione e sull’accessibilità degli spazi, come ha sottolineato più volte la presidente della Circoscrizione 3, Francesca Troise.
Cercasi sponsor
La ricerca di sponsor è una priorità per i frati, che sperano di reperire i fondi necessari per riaprire il teatro al pubblico. Tuttavia, finché non verranno trovati i finanziamenti, non sarà possibile stabilire una data né per l’inizio dei lavori, né per la riapertura della struttura. “Ci auguriamo di cuore di poter avere prima o poi notizie positive” così Bolognesi. Inoltre a inizio anno la Tre ha approvato, all’unanimità, una mozione per impegnare le istituzioni a collaborare con la proprietà. “Il Teatro Araldo, ha rappresentato per lungo tempo una realtà culturale importante del territorio della Circoscrizione 3 - così il coordinatore alla Quarta commissione, Alberto Pilloni -. E’ difficile, dopo il lungo periodo di chiusura, per l’ordine dei frati minori e per la parrocchia di San Bernardino trovare in autonomia le risorse per ristrutturarlo e riaprirlo. Rimane l’impegno, della giunta a stimolare un confronto fra la proprietà del teatro e operatori culturali e attori del privato sociale per reperire le risorse necessarie, pur consapevoli della difficoltà e dell’onerosità del progetto”.