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Attualità | 29 dicembre 2024, 17:10

In Barriera di Milano spunta l’ennesimo suk abusivo: “Vendono vestiti e medicine”

Il bazar del tarocco in bella mostra sui marciapiedi, la denuncia dei residenti: “Fermateli”

In Barriera di Milano spunta l’ennesimo suk abusivo: “Vendono vestiti e medicine”

Vestiti, prodotti farmaceutici, phon, piastre per capelli e utensili da lavoro. Ogni sera, da un anno a questa parte, i giardinetti adiacenti il civico 111 di corso Giulio Cesare, in Barriera di Milano, si trasformano in un grande suk abusivo improvvisato. I marciapiedi (o raffazzonati banchetti) si popolano di borse, scarpe, occhiali e giubbotti taroccati, esposti su teli bianchi come se fosse un mercato del tutto legittimo.

Merce di dubbia provenienza

La merce, rigorosamente contraffatta ma venduta come originale, viene offerta ai passanti con sguardi discreti ma insistenti, soprattutto dai venditori nordafricani, una decina, che si posizionano vicino ai negozi o accanto alle vetrine dei bar. La scena, che si ripete quotidianamente, avviene sotto gli occhi di tutti: residenti, clienti dei locali e persino i passeggeri delle fermate della linea 4 del Gtt.“È assurdo quello che accade ogni santo giorno - protesta un residente della zona -. Il tutto avviene al calar del sole senza che nessuno intervenga per mettere la parola fine”. Le vendite, quasi sempre in contanti, si realizzano sotto forma di trattative informali, con i prezzi che si decidono sul momento, talvolta a partire da cifre irrisorie come 20 euro.

La denuncia

Da tempo continuiamo a denunciare questa situazione” così il capogruppo di Fdi della Circoscrizione 6, Verangela Marino, autrice della segnalazione. Le foto parlano chiaro: ci sono i venditori e ci sono i clienti, che non mancano mai. Chi cerca di scattare una foto di nascosto viene minacciato, qui i curiosi non sono affatto graditi. E se passa una volante scatta il fuggi fuggi generale. “Ho già segnalato il caso alla polizia municipale - conclude Marino -, perché sono indignata che sia permesso tutto ciò. Per altro a poca distanza è presente anche una telecamera, basterebbe visionare i filmati per riconoscere i trasgressori”.


Philippe Versienti

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