Ha aggredito la commessa del punto vendita, che stava cercando di capire il suo problema, gettandole addosso una bottiglia di birra, che lei è riuscita quasi a schivare, ma rimanendo tuttavia colpita di striscio tra il collo e la spalla. È accaduto questa mattina – lunedì 23 dicembre – nel negozio Crai in in centro Luserna San Giovanni, in via ex Deportati e Internati 6. Sul posto sono intervenuti i carabinieri.
"Erano circa le 9 quando sono intervenuta per calmare un ragazzo di origine africana che vive qui vicino e che se la stava prendendo in cassa con la mia collega" racconta Cristina Gerlero. La stessa persona aveva già creato problemi in negozio l'anno scorso quando aveva tirato un pugno a un loro collega. "Conosce l'italiano ma ogni tanto parla in modo biascicato e mi è parso di capire che voleva che gli mettessi la spesa nello zaino e così ho fatto. Ma non bastava, ci è parso poi di capire che voleva 20 euro" spiega. Non soddisfatto ha quindi minacciato che gli avrebbe "spaccato la faccia" e poi ha preso una bottiglia di birra dallo scaffale e l'ha scagliata contro a Gerlero. Il ragazzo ha poi raccolto la bottiglia finita per terra senza essersi rotta rimettendola sullo scaffale e uscendo dal negozio per poi tornare cinque minuti dopo, assicurando che avrebbe comprato la birra.
Le donne del punto vendita hanno chiamato più volte i carabinieri dopo il lancio perché il ragazzo continuava a fare avanti e indietro dal negozio. "Abbiamo anche avvertito i colleghi che hanno attività a Luserna San Giovanni di fare attenzione" racconta. Circa tre quarti d'ora dopo le chiamate sono arrivati i carabinieri: "Combinazione il ragazzo stava rientrando in negozio proprio per comprare la birra e loro l'hanno identificato. Poi sono rimasti con noi un po' di tempo per accertare che non si ripresentasse".
Nei prossimi giorni Gerlero farà un esposto ai carabinieri di Luserna San Giovanni, così come il suo collega aveva già fatto lo scorso anno. "Tuttavia non voglio lavorare con la paura di lui: è una persona con cui abbiamo a che fare tutti i giorni. Fosse almeno possibile entrare in contatto con chi lo segue potremmo segnalargli tempestivamente i momenti in cui lo vediamo disorientato e aggressivo" conclude.