Mancavano quatto giorni a Natale. Potrebbe essere l’avvio del siparietto comico di Antonio Albanese, con il personaggio Alex Drastico, nello spettacolo “Giù al Nord". Oppure l’inizio di un racconto che uscirà tra qualche anno ambientato nella via Po della Torino del 2024.
Un testo che non potrà fare a meno di descrivere le Luci d’Artista sopra l’arteria centrale della città che da Palazzo Madama guarda alla Gran Madre, abbracciando l’immensa piazza Vittorio. Non mancherà, chi mai scriverà l’ipotetico libro, di dettagliare le vetrine dei negozi addobbate a festa, o di narrarne il freddo (seppur non freddissimo) con le folate di vento gelido che di tanto in tanto arrivano oblique verso chi cerca riparo sotto i portici. In questo Cantico di Natale degli anni ’20 del Duemila, il Dickens del nuovo millennio, tra sciarpe, berretti e eleganti cappotti, non potrà, però, non soffermarsi sui rumori, sulle ruspe, sulle smerigliatrici, osservare il grigio-cemento, le recinzioni in griglia e gli operai in tenuta arancione catarinfrangente.
L'immagine si frappone al canonico contesto di Feste a cui si è soliti pensare, soprattutto se l’ambientazione è il salotto centrale di una metropoli: quella più regale d’Italia. Ma i tempi e i bisogni cambiano, così pure i canoni estetici. È il PNRR, bellezza.
Le critiche di chi lavora: "Perso il 50% di fatturato"
E se da un lato si realizza la bontà della portata dell’intervento - da cinque milioni, che rinnoverà l’assetto della via - dall’altra si contestano i disagi che i lavori hanno arrecato, tutt’ora arrecano e arrecheranno ancora per qualche tempo. Critiche che arrivano soprattutto da chi qui quotidianamente porta avanti un'attività.
“Sapevamo che il cantiere avrebbe portato disagi - è il commento del presidente dei Commercianti di via Po Alessandro Chiales - ma l’alternativa sarebbe stata non fare questi lavori, che sappiamo porteranno una miglioria. Gli interventi, ci risulta, stiano procedendo come da programma. Con l’amministrazione il dialogo è stato buono in questi mesi e sono state salvaguardate le nostre richieste. Certo: i cali del fatturato si stanno facendo importanti”.
Le percentuali, al ribasso, rispetto al periodo pre-cantiere cambiano in base all’attività: e oscillano, ci dicono, tra il 30% e il 50% in meno.
“Chi vuole farsi un aperitivo in tranquillità, per esempio, vuole evitare di farlo a due passi da un cantiere dove operano ruspe e si alzano polveri. Da quando sono partiti i lavori, inoltre, abbiamo notato anche un aumento della criminalità, con spaccate alle vetrine che sono aumentate: forse chi compie questi gesti si sente più al sicuro a farlo dove ci sono recinzioni dove può nascondersi?”.
Per i commercianti che operano in quest’area sono arrivate dal comune misure per limitarne il disagio con sgravi fiscali del 40% sulla Tari e sulla tassa di occupazione del suolo pubblico.
Gli artigiani: "Natale disastroso, nessuno si ferma"
Ma a (non) sorridere oggi ci sono pure gli artigiani delle bancarelle che vendono prodotti home made: da anelli in argento o in alluminio, orecchini in cocco, collanine in perline, sciarpe e scaldacollo, borse e borselli, cilum e filtri. Per loro queste settimane di Feste rappresentano la fetta più importante di introito annuale. Ma con le recinzioni ancora presenti su gran parte della via, con le linee dei bus deviate, con i parcheggi limitati e, per chi vende nella parte alta, con le opere per la posa della tramvia e della pavimentazione in atto, gli incassi stanno scarseggiando. E Natale ormai è alle porte, ma le recinzioni sono ancora là, lamentano i venditori: "Nessuno ci vede, nessuno si ferma".
Lo stato dei lavori
Come conferma Infra.To, ma come si può facilmente notare passeggiando per la via in entrambe le direzioni, i lavori stanno in questo momento interessando l’ultima parte. Quella che da via Rossini e da via Accademia Albertina va verso piazza Castello. Con alcuni lotti recintati tra via Carlo Alberto e via Bogino e tra via Bogino e via San Francesco da Paola. Davanti all’omonima chiesa è stato gettato ieri il fondo in cemento dove verranno poi posti i ’tappetini’ anti rumore, i nuovi binari e le lose. Più avanti, verso via Accademia, i lavori sono a uno stato più avanzato. Mentre da via Ozanam a via delle Rosine la nuova pavimentazione è già in gran parte stata liberata in questi giorni.
Ma resiste ancora lo "scheletro" della recinzione bassa, vista la posa del Mapeflex, un sigillante che ha bisogno di alcuni giorni per asciugarsi ed essere efficace e per cui è necessario che nessuno ci cammini sopra. Da lunedì 23 dicembre metà di via Po sarà liberata con la nuova pavimentazione che già adesso è ben visibile, mentre sono in fase di realizzazione le nuove ‘zebre’ pedonali e altra segnaletica orizzontale.
Viabilità garantita, ma le linee restano deviate
Come precisa Infra.To nel periodo natalizio la viabilità è garantita in entrambe le direzioni. Anche se ieri, era in corso una piccola deviazione in direzione sud all'altezza via San Francesco da Paola. Dal 10 dicembre sono state riattivate, inoltre, anche alcune linee GTT (in particolare lo Star 1, il 6, il 18 e il 68). Alcune di queste dal 2 gennaio e per sei giorni, saranno nuovamente deviate insieme ad altre percorrenze che attraversano Piazza Carlina verso Corso San Maurizio, sempre a causa dei lavori in via Po. Per ora restano invariate le deviazioni per 7-13-56-61 diverse linee Night Buster e la Venaria Express.
Si vede la (prima) luce su via Po
Se non è Drastico (come l’Alex di Antonio Albanese) il cambio di passo degli ultimi giorni è quantomeno tangibile. In questi giorni di festa gli operai sono impegnati a liberare il più velocemente possibile la strada da quei new jersey in cemento pesante, dove campeggiano i cartelli “Torino Cambia”, che per mesi hanno oscurato la via che ora torna a vedere un po’ di luce. Un piccolo regalo per la città, a due giorni da Natale.