Decine di sedie vuote. Gli ultimi giorni del Consiglio Regionale, prima della pausa natalizia, sono segnate dalle polemiche: la minoranza ha infatti abbandonato l'aula in segno di protesta prima della votazione del Ddl 51 sul personale.
La protesta
Un provvedimento fortemente voluto dall'assessore Gian Luca Vignale, ma che fin dall'inizio ha spinto Pd, M5S e AVS sulle barricate: il centrosinistra ed i pentastellati hanno presentato 4mila emendamenti e "obbligato" il centrodestra a tre giorni di discussione.
"Indovina chi?"
Il disegno di legge toglie il requisito dei cinque anni per diventare dirigenti o direttore adeguandosi, come ha sottolineato ieri Vignale, alla legge Bassanini. Una modifica contestata dalla minoranza. Momento show della capogruppo M5S Disabato, che ha regalato all'assessore il gioco in scatola "Indovina chi?", "per capire a chi sia rivolta questa legge. Vengono cancellati dei requisiti per nominare qualcuno vicino alla giunta, persone che hanno nome e cognome".
Alice Ravinale (Avs) ha detto: "Vi preoccupate solo delle posizioni apicali, avete inquinato la cultura con il merito e qui fate esattamente il contrario". Gianna Pentenero (Pd) ha commentato "non è una proposta di riorganizzazione della struttura regionale. Si elimina solo il requisito dell’esperienza di 5 anni dei dirigenti per fare i direttori".
Critiche a cui ha risposto l'assessore al Gianluca Vignale "questa maggioranza è qui per il voto del 56% dei piemontesi, non per caso. Mi pare che l'ostruzionismo su questa leggina sia stato più strumentale che valoriale, perché non è una norma ad personam, ma di riorganizzazione generale".
"Al giorno d'oggi - ha aggiunto - non si può pensare che per gli avanzamenti di carriera si debbano attendere cinque anni".
Congedo paritario
Durante il dibattito Palazzo Lascaris ha dato il via libera all'ordine del giorno di AVS che chiede di promuovere tra i dipendenti regionali il ricorso paritario al congedo parentale e al Governo e al Parlamento di introdurre il congedo di paternità obbligatorio.
Attualmente il papà ha diritto a dieci giorni di congedo nel momento della nascita del figlio. Il provvedimento di Alleanza Verdi Sinistra spinge a parificarlo con quello della mamma. Una misura che per la capogruppo Alice Ravinale permette di "redistribuire i doveri di cura, sottrarre le donne alla ricattabilità del mondo del lavoro, consentire ai papà di stare di più e subito con i loro figli".
“Occorre - sottolinea la collega Valentina Cera - che aumenti la consapevolezza sul congedo parentale, che già oggi è possibile fino ai 12 anni del figlio o della figlia ma di cui ancora troppi pochi padri usufruiscano".