I flussi turistici diretti verso Torino nel 2024 mostrano un andamento sovrapponibile a quello del 2023, quando la media di occupazione annuale si attestò su un tasso del 70%. Nell’anno che sta terminando è calata la quota rappresentata dal turismo business a causa della crisi che sta attraversando l’industria pesante/manifatturiera, compensata tuttavia dai grandi eventi. Il 2023 resta quindi l’anno di riferimento per valutare lo stato di salute del turismo nel nostro territorio. Lo rivelano i dati consuntivi di Federalberghi Torino.
La fotografia di Torino e della provincia che emerge dall’indagine di fine anno è quella di destinazioni sempre più attrattive e aperte ad accogliere i turisti, nelle quali il principale volano è rappresentato dai grandi eventi nazionali e internazionali come gli eventi sportivi di basket, di ciclismo e le Atp Finals, eventi musicali come il Kappa Futur Festival, appuntamenti come il Salone del Libro o Terra Madre Salone del Gusto, Settimana dell’Arte e Torino Film Festival che contribuiscono a consolidare il posizionamento sul mercato interno e ad accrescere ulteriormente l’internazionalizzazione della città, ma anche i grandi appuntamenti one shot come l’Eurovision nel 2022, il congresso ANCI di quest’anno e nel 2025 il The World’s 50 Best Restaurants. La capacità di organizzare e ospitare eventi di particolare rilievo compensa di fatto la frenata che è venuta a evidenziarsi per il turismo business, dovuto principalmente alla crisi dell’industria e alle nuove abitudini acquisite nell’era post pandemica (riduzione delle trasferte di lavoro, smart working).
L’anno in numeri
Il 2024 potrebbe chiudersi come il 2023 con un leggero scarto percentuale rispetto allo scorso anno. I periodi migliori restano la primavera (marzo, aprile, maggio) con una percentuale di occupazione media del 75% e l’autunno (settembre-ottobre-novembre) con l’80%; dati in linea con lo scorso anno. Subirà sicuramente un importante incremento il dato relativo all’extralberghiero grazie soprattutto all’emersione degli appartamenti in locazione turistica conseguente all’introduzione del Cin (Codice identificativo nazionale) che diventerà obbligatorio a partire dal 1° gennaio 2025.
Si conferma la permanenza media con i turisti che si fermano a Torino 2,5 notti.
Il turismo business rappresenta attualmente il 50% del totale. Sul dato pesa e continuerà a pesare l’assenza di un centro congressi di tipo moderno, capace di ospitare migliaia di persone e accogliere diverse tipologie di eventi. Il progetto per una struttura di questo tipo è attualmente fermo. Un impulso alla quota business potrebbe derivare anche dal potenziamento del turismo fieristico. L’Italia è infatti il primo paese in Europa e il secondo al mondo dopo gli Usa per il turismo congressuale.
Gli appuntamenti di rilievo nazionale e internazionale si confermano il principale volano per l’attrattività e la promozione della destinazione Torino, con un effetto anche di lungo periodo. L’esempio emblematico è offerto dalle Atp Finals con molti appassionati che ormai prenotano di anno in anno per assicurarsi una sistemazione nelle strutture ricettive torinesi. I grandi eventi costituiscono una vetrina – a livello nazionale e internazionale – che consente all’intera Città Metropolitana di farsi conoscere nel mondo, anche solo “mettendo in mostra” il proprio patrimonio storico, artistico e culturale grazie ad eventi come il Giro d’Italia, il Tour de France o la Vuelta che nel 2025 partirà dalla Reggia di Venaria.
Il 2025, stando alle prime sensazioni, si annuncia come un anno ricco di appuntamenti e grandi eventi, con un impatto positivo sui flussi turistici e il consolidamento dei dati ottenuti nell’ultimo biennio.
Il turista che visita Torino
La classifica delle provenienze vede sempre in testa i francesi e gli svizzeri, seguiti via via da altre nazionalità europee. Le presenze extraeuropee rivelano un’interessante progressione di turisti statunitensi che iniziano a conoscere e ad apprezzare le nostre destinazioni.
Torino viene particolarmente apprezzata per l’offerta culturale, storica, architettonica e paesaggistica, per la facilità di spostamento, per l’enogastronomia e, in occasione dei grandi eventi, per la capacità senza eguali di estendere l’atmosfera di festa anche al di fuori delle venues in cui si svolgono le manifestazioni. Una buona parte dei turisti che raggiunge la città per assistere a un evento manifesta l’ipotesi di tornare un’altra volta per visitare meglio la città.
“Torino conferma il suo status di destinazione turistica e continua ad attrarre turisti che vengono principalmente per assistere ai grandi eventi e generano un impatto positivo sull’intero tessuto economico cittadino. Dopo un anno eccezionale come il 2023 era ragionevole attendersi una flessione dovuta alla stabilizzazione del mercato turistico così come era giù successo dopo le Olimpiadi 2006, invece Torino conferma un andamento simile a quello dell’anno scorso, segno che il posizionamento della città è ormai forte e può soltanto migliorare – dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino – restano tuttavia lacune da colmare, una di queste è sicuramente l’assenza di un centro congressi, ad oggi ancora fermo e di cui non conosciamo ancora lo stato, e che priva la città di un asset strategico importantissimo. Occorre continuare a investire sui grandi eventi e sul polo fieristico del Lingotto, imprescindibile per la città. Una destinazione turistica che vuole crescere non può inoltre trascurare la qualità dell’offerta turistica e questo passa inevitabilmente da un giro di vite sul fenomeno dell’abusivismo negli affitti brevi, un primo passo è stato fatto ma servono controlli a tutela dei turisti e, principalmente, dell’immagine cittadina nel suo complesso. Occorre, infine, un piano strategico del turismo locale, con una visione di lungo periodo come accade per qualsiasi altro comparto economico trainante per il territorio”.