Maratona di dibattito "a metà" a Palazzo Lascaris sul Ddl 51 sul personale regionale. Un provvedimento fortemente voluto dall'assessore Gian Luca Vignale, tanto da invertire l'ordine di discussione, ma duramente contestato dalle minoranza che complessivamente ha presentato circa 4mila emendamenti.
Otto ore di discussione
Tremila del M5S, 500 di Alleanza Verdi Sinistra e 400 del Partito Democratico. Il centrodestra li ha però ridotti a circa 300. Un annuncio fatto, contesta la numero 1 Sarah Disabato, mentre i capigruppo di minoranza erano fuori dall'aula. Nonostante però l'accorpamento degli emendamenti, a Palazzo Lascaris si annunciano otto ore di discussione e cinque di votazione.
I commenti
"Mentre i piemontesi - commenta il consigliere regionale Mimmo Rossi - avrebbero bisogno che ci occupassimo di crisi dell'automotive e della riduzione delle liste d'attesa, la maggioranza ci impone di stare qui a discutere di criteri per l'assunzione di direttore e/o dirigenti regionali: è importante, ma nulla a che vedere con bisogni reali dei cittadini".
Ancora più dura la capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra Alice Ravinale: "Hanno forzato la mano sulle posizioni apicali, dimenticandosi di tutto il resto del personale regionale. Il paradosso è che si può diventare direttore senza esperienza, mentre per le progessioni a livelli più bassi bisognerà attendere anni".
"Questo mortifica - prosegue - l'impegno di tanti funzionari regionali, che oggi vedono una norma favorire persone "gradite" nei posti più alti".
"Il centrodestra - aggiunge - blatera di merito, ma poi passa il messaggio che a premiare sia solo vicinanza al potere".
"La maggioranza Cirio - rincara la capogruppo del M5S Sarah Disabato - sta dimostrando quali siano le priorità: non risolvere i problemi dei cittadini come il trasporto pubblico ed lavoro, ma le nomine e le poltrone a cui stiamo dedicando fin troppo tempo".
La replica di Vignale
"Questo provvedimento nasce dalla volontà di rendere omogenea la legge dello Stato, vale a dire la Bassanini del 2001 - ha replicato l'assessore Gian Luca Vignale - che prevede uno degli aspetti più discussi oggi dall’opposizione: quello per cui accedere all'incarico di direttore non sia necessario il quinquennio di esperienza pregressa".
"Il capitale umano - ha aggiunto - per noi è centrale. Abbiamo la necessità di essere competitivi rispetto al settore privato. Iniziamo ad avere le prime dimissioni di dipendenti validi che trovano situazioni di lavoro migliori".
"Abbiamo poi modificato il regolamento di accesso all'ente: prima non potevamo utilizzare graduatorie esterne, ora sì" ha concluso Vignale.