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Economia e lavoro | 19 dicembre 2024, 16:55

Unipol-terziario, lavoratori in sciopero davanti alla sede torinese di corso Galilei: "Non siamo di serie B"

Salario variabile, indennità professionali e smart working tra le rivendicazioni portate avanti da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs

ufficio visto dall'esterno

Nella giornata di domani sciopero e manifestazione di fronte alla sede Unipol

Salario variabile, indennità professionali, smart working e altro ancora. Sono questi i motivi per cui domani mattina - dalle 9 alle 11 - i lavoratori di Uniopol sciopereranno davanti alla sede torinese di corso Galileo Galilei 12.

A proclamare la protesta sono i sindacati di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, che rivendicato un dialogo che non ha mai portato ai risultati sperati. "Unipol è il più grande gruppo assicurativo italiano. Un gruppo che non ha bisogno di esser presentato perché è oramai parte della nostra quotidianità - dicono i rappresentanti dei lavoratori -. Ma nel gruppo Unipol non tutte le lavoratrici e i lavoratori possono contare su una contrattazione collettiva ed individuale che rispecchi questa realtà economica. Per esempio, tutte le aziende che producono servizi tecnologici o per la mobilità (tra questi il tanto pubblicizzato Unipolmove) non hanno salario variabile, non hanno indennità connesse alla propria professionalità e un quadro di diritti e opportunità organizzative limitate. Insomma, sono lavoratrici e lavoratori di serie B".

"Dopo mesi di colloqui, di riunioni e trattative l’azienda ha ritirato ogni disponibilità possibile e ci chiede di dare forma all’acqua, cioè prendere atto dei trattamenti (ridotti) in essere e sottoscriverli sotto forma di contratto. Una beffa e un’offesa alla dignità di chi sta rendendo grande l’azienda nei suoi nuovi investimenti non assicurativi".

"Anche la beffa dello smart working - proseguono - prima concordato e oggi negato, rappresenta un’ulteriore offesa alla vita delle persone. E’ accettabile che due lavoratori che condividono lo stesso ufficio o la stessa scrivania siano trattati in maniera tanto pesante?".

Massimiliano Sciullo

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