Attualità - 19 dicembre 2024, 14:41

Una residenza universitaria da 369 posti (e un presidio sanitario): ecco il futuro del Maria Adelaide

L'ex ospedale conserverà uno spazio dedicato alla medicina di territorio, mantenendo la sua vocazione originale. Ci saranno stanze a canone calmierato e per la prima volta altre stanze destinate ai disabili

Foto di repertorio di uno striscione di protesta all'esterno del Maria Adelaide

Una residenza universitaria da 369 posti sarà il futuro dell'ex ospedale Maria Adelaide. Rinasce dunque un luogo abbandonato della città, grazie al contributo di Ream sgr. L'intervento, approvato dal Comune, interessa la zona tra lungo Dora Firenze, via Messina, via Pisa e via Catania.

La struttura, inaugurata nel 1887, era destinata alla riabilitazione dei bambini affetti da rachitismo, garantendo anche l'istruzione elementare. È stato chiuso nel 2016, mentre è stato poi acquisito nel 2024 da Ream sgr. La gestione sarà affidata a Camplus, già presente in altre aree della città (ex Moi, ma anche Regio Parco, piazza Bernini o Aldo Moro). Tra aprile e giugno 2026 l'opera sarà pronta.

Progetto strategico per la città 

"È un progetto strategico per aumentare la residenzialità universitaria della città che vogliamo rendere sempre più attrattiva da questo punto di vista - commenta il sindaco Stefano Lo Russo - Ed è importante anche la collocazione: di fronte al Campus Einaudi e in una zona molto legata ai giovani. Senza dimenticare che ci permette di riqualificare un patrimonio edilizio pubblico dismesso, senza consumare altro suolo".

Investimento da 35 milioni di euro

Il progetto vede pubblico e privato insieme, per un investimento di 35 milioni di euro. "Possiamo anche vedere un paradigma in questo progetto - prosegue Lo Russo - per completare il cambiamento di Torino occorrono altre gambe e non basta solo l'investimento pubblico. Serve anche il contributo del privato".

Resta (anche) un presidio medico

Parte delle stanze saranno riservate a studenti con disabilità, ma ci saranno anche servizi accessori, compreso un presidio sanitario di circa 500 metri quadri. "Vogliamo che questi luoghi siano sempre più inclusivi, ma anche mantenere l'antica vocazione del luogo, in collaborazione con l'ASL di Torino, per tornare a dare servizi di medicina di base al territorio". Probabile che resti la funzione di centro prelievi.

E ci sarà spazio anche per altri servizi per la collettività, a cominciare dalla ristorazione. 

Costo calmierato e stanze per disabili

"Il 50% +1 delle stanze avranno tariffa ridotta rispetto al Decreto che già impone un -15% sul costo di mercato: un terzo delle 369 stanze saranno legate al diritto allo studio di Edisu, in cui si entra per graduatoria e borse di studio. Gli altri fino a raggiungere la quota di metà praticheranno un ulteriore sconto fino al 20% sul parametro di mercato e 18 stanze saranno destinate a ragazzi con disabilità - aggiunge l'assessore comunale all'Urbanistica, Paolo Mazzoleni -. C'è un interesse pubblico, grazie anche al servizio sanitario, quindi questo rappresenta un successo per tutta la collettività".

"È un segmento in cui stiamo lavorando molto - conclude il direttore generale di REAM SGR,  Oronzo Perrini - non è facile, cerchiamo di lavorare molto sulla riqualificazione di beni di enti pubblici e ci stiamo impegnando anche in altri progetti".