Oggi Torino ricorda Filippo Falotico, Roberto Peretto e Marco Pozzetti, i tre operai morti il 18 dicembre 2021 nel crollo di una gru in via Genova 118. Poco prima dell'ora di pranzo i tre montatori - rispettivamente di 20, 52 e 54 anni - stavano assemblando una torre edile con una gru e un'autogrù collegate l'una all'altra, quando precipitarono da 40 metri di altezza.
Il ricordo
Tra i primi ad intervenire tre anni fa sul luogo dell'incidente il presidente della Circoscrizione 8 Massimiliano Miano, che questa mattina davanti alla targa di commemorazione ha detto: "Ricordo la telefonata, arrivai immediatamente. È una disgrazia: occorre prendere misure perché chi esce la mattina per andare al lavoro, possa operare in sicurezza e tornare alla sera a stringere proprio cari".
Operaio morto cantiere Smat
A pochi passi da qui, esattamente un mese fa, si è verificato un altro incidente mortale su un luogo di lavoro: Fatmir Isufi, dipendente di una ditta specializzata, stava realizzando scavi di pre-consolidamento nel cantiere Smat di corso Unità d'Italia. Il 51enne è morto schiacciato da una gru. Ma non è l'unico caso: nelle scorse settimane un operaio è rimasto gravemente ferito a Caselle, mentre a San Sicario un lavoratore è deceduto dopo essere caduto dal tetto.
Il bilancio dell'incidente di via Genova, come ha ricordato il direttore di Sicurezza e Lavoro Massimiliano Quirico, avrebbe potuto ben peggiore: la gru ha rischiato di travolgere molte altre persone nella trafficata via Genova, oltre al bus che era passato poco prima.
"Edilizia settore ad altro rischio"
"L'edilizia a Torino -ha spiegato Quirico - come in Piemonte e nel resto d'Italia, rimane un settore ad alto rischio, con pochi controlli e tanti infortuni e malattie professionali. Ci auguriamo maggiori interventi preventivi e, soprattutto, maggiori controlli, in particolare nella fase di avvio dei cantieri".
A chiedere più controlli anche il capogruppo del Pd Claudio Cerrato, che ha ricordato come il 18 dicembre 1922 si verificò un'altra strage sul lavoro, quando i fascisti assaltarono la Camera del Lavoro, trucidando poi operai ed oppositori politici. "La tragedia - ha aggiunto - è vissuta non solo da chi viene colpito, ma diventa momento collettivo. Bisogna fare sì che questa memoria sia un motore concreto per il cambiamento".
"Il dolore resta"
Presenti alla commemorazione anche Clarissa Vetri, compagna di Roberto Eretto, e Roberta Varotti, moglie di Marco Pozzetti. Entrambe visibilmente provate dal dolore, hanno detto: "Quest' anno abbiamo fatto fatica a venire qua: è stato un anno molto difficile. Il dolore resta".
Intanto, prosegue il processo penale per la strage di via Genova in cui Sicurezza e Lavoro è parte civile, con Comune di Torino, FenealUil e Fillea Cgil. Dopo l’udienza del 4 dicembre, il processo è stato aggiornato al 20 gennaio 2025, alle ore 11.50 nell'aula 82 del Tribunale di Torino, per l’apertura del dibattimento e la calendarizzazione delle udienze.