Scuola e formazione - 18 dicembre 2024, 16:30

Approvato il nuovo piano strategico del Politecnico fino al 2030

Internazionalizzazione, competitività e identità gli assi di sviluppo dell’Ateneo per i prossimi anni

Approvato il nuovo piano strategico del Politecnico fino al 2030

Come sarà il Politecnico di Torino nel 2030? Un Ateneo autorevole, dalla consolidata reputazione internazionale per l’eccellenza della formazione e della ricerca, motore di innovazione per la società e di sviluppo per il territorio. Sono queste le traiettorie che il Politecnico si dà per i prossimi anni con l’approvazione del nuovo Piano Strategico PoliTOintransition, varato ieri dal Senato Accademico e votato oggi anche dal Consiglio di Amministrazione.

Il Piano è redatto partendo proprio dalle tre grandi transizioni che investono la nostra società: digitale, ecologia e socio-culturale. La transizione digitale è un’occasione per innovare, per stimolare la crescita futura e per migliorare in aspetti che vanno dalla resilienza alla semplificazione, all’efficienza, alla flessibilità, all’inclusione. La transizione digitale al Politecnico coinvolgerà ogni ambito di attività, dalla formazione all’innovazione scientifico-tecnologica, e sarà supportata da un approccio integrato che valorizza competenze, strumenti e metodologie. Per quanto riguarda la transizione ecologica, il Politecnico rivendica un ruolo guida nel panorama nazionale e internazionale, forte dell’esperienza già maturata come Living Lab, e intende accelerare il piano di decarbonizzazione e assumere lo sviluppo sostenibile come driver di tutte le missioni di Ateneo.

Infine, nell’ambito della transizione socio-culturale, l’Ateneo svolge un ruolo centrale nel promuovere un dibattito pubblico informato sui grandi temi del nostro tempo che inevitabilmente coinvolgono la tecnologia, ma anche la sostenibilità economica e sociale. L’obiettivo sarà quello di tradurre gli aspetti relativi alle tecnologie in strumenti per il policy making. Parallelamente, le tendenze demografiche internazionali richiedono di costruire un campus sempre più inclusivo, con al centro il benessere e rispettoso delle diverse necessità anche di chi arriva da paesi con culture molto lontane e che tenga conto della crescente competizione per i talenti nel mondo del lavoro, anche a livello internazionale.

Il percorso che ha condotto alla stesura del Piano parte dal programma elettorale del Rettore Corgnati, ma si è sviluppato nei primi mesi del mandato per coinvolgere l’intera comunità politecnica. Tra giugno e settembre 2024, sette workshop tematici, sotto la direzione delle Vicerettrici, dei Vicerettori e del Direttore Generale, coordinati dal Vicerettore per il Piano strategico Filippo Molinari, hanno coinvolto tutte le componenti della comunità accademica. In seguito, durante un partecipato confronto con gli stakeholders del Politecnico, al quale sono stati invitati esponenti del mondo dell’imprenditoria e dell’industria, delle associazioni, delle istituzioni, della comunicazione e del sociale territoriale, sono state avviate riflessioni sulla percezione dell’Ateneo e proposte azioni per rinnovare il legame con l’ecosistema territoriale.

“Questo Piano Strategico, approvato dal Consiglio di Amministrazione, è per il nostro Ateneo totalmente innovativo nella forma e nei contenuti. In primis, perché abbiamo deciso di adottare un documento sintetico e facilmente accessibile alla nostra comunità e ai nostri stakeholder. E poi, nei contenuti perché definisce in modo chiaro la visione del Politecnico di Torino del futuro, che nasce non solo dall’interpretazione dei bisogni della propria comunità ma anche in generale della società e dalla lettura dei suoi cambiamenti. Con il Piano Strategico 2024-2030 ci siamo quindi dotati di una bussola preziosa per orientare le nostre azioni per i prossimi anni lungo il percorso tracciato verso il 2030”, commenta il Rettore Stefano Corgnati.

Per questo, l’Ateneo si impegnerà nei prossimi anni su tre grandi obiettivi: posizionare in modo stabile il Politecnico tra le migliori università tecnologiche europeesviluppare l’identità dei suoi campus, dotandoli di nuovi e moderni spazi per la formazione, la ricerca e la vita di ateneo e valorizzare le infrastrutture di ricerca, anche mettendole in rete; aumentare la sua azione di supporto ai policy e decision makers e aprirsi sempre più al dialogo con la società.

 

Un Ateneo internazionale

Il punto di partenza della strategia di internazionalizzazione è rappresentato dall’Unione Europea, spazio all’interno del quale verranno definite le principali politiche di sviluppo e di progettazione della formazione, dell’innovazione scientifico-tecnologica e dei rapporti con gli enti governativi e non solo, per sviluppare una strategia di internazionalizzazione extra-UE che coniughi qualità, opportunità e integrazione.

Per raggiungere questo obiettivo l’Ateneo dovrà agire su tutte le sue missioni. Sarà quindi necessario un rinnovamento e ottimizzazione dei modelli formativi, anche introducendo tecnologie digitali e beneficiando dei nuovi spazi disponibili come la Manica della didattica, prevista per il 2029 con 12.000 metri quadri in più di spazi; l’offerta dovrà essere meno frammentata e più flessibile, in modo da migliorare la coesione e l’integrazione tra diversi ambiti disciplinari e da integrare soft e transversal skill. Un altro aspetto da potenziare è l’internazionalizzazione del corpo docente e ricercatore e della popolazione studentesca, con l’obiettivo principale di coniugare qualità e capacità di attrazione. Inoltre, il Politecnico si farà poi parte attiva nella sperimentazione delle lauree europee (European Degree) recentemente proposte dalla Commissione Europea.

Per quanto riguarda l’internazionalizzazione della ricerca, caposaldo sarà il potenziamento della collaborazione con importanti gruppi di ricercatori e ricercatrici internazionali, anche valorizzando le Reti e le Alleanze di università di cui l’Ateneo è parte e i programmi di visiting professor. Relativamente ai luoghi in cui condurre queste attività, il Politecnico si caratterizza per un’infrastruttura unica di centri di ricerca interdipartimentali, istituita nel 2016, che copre la quasi totalità delle traiettorie principali d’innovazione e ricerca di Ateneo.

A completamento di questa visione, c’è quella di un Ateneo che diventa protagonista della dimensione internazionale con specifiche azioni di supporto al policy making. In considerazione dell'attuale contesto geopolitico, l’Ateneo intende intensificare la propria attività, anche di cooperazione, in particolare verso l’Africa e l’America Latina.

Il raggiungimento di questa dimensione internazionale obbliga l’Ateneo a intraprendere percorsi di profonda transizione e costruire un modello internazionale di accessibilità, equità e benessere, promuovendo la coesione sociale, il dialogo intergenerazionale e una cultura della convivenza delle diversità e della qualità della vita.

 

Un Ateneo motore di competitività

Forte della propria vocazione alla ricerca applicata e al trasferimento tecnologico, metodologico e di competenze, il Politecnico sente la responsabilità di avere riconoscibili e concrete ricadute positive per l’ecosistema in cui opera anche in termini di attrazione di capitali e investimenti a beneficio del territorio e di potenziamento delle infrastrutture di ricerca.

Per poter agire con la dinamicità che il contesto globale attuale richiede, il Politecnico si farà parte attiva nell’innovazione a livello normativo intensificando le sinergie con la Pubblica Amministrazione.

Per contribuire all’ecosistema d’innovazione scientifica e tecnologica territoriale, si propone di attuare un’attività congiunta e coordinata con gli enti strumentali, mettendo anche a disposizione di tutti gli attori dell’ecosistema le proprie reti internazionali, ed eventualmente creandone di nuove.

Un ulteriore aspetto della competitività è rappresentato dalla valorizzazione delle persone e delle loro competenze, quindi il Politecnico si propone di offrire un’esperienza formativa unica e identitaria, basata sullo sviluppo del potenziale di ogni studentessa e studente e su una didattica esperienziale che prevede percorsi di studio specializzati in sinergia con le imprese e le esigenze del mercato. Dall’altra parte, un tema fondamentale negli anni a venire sarà quello della formazione permanente e per questo l’Ateneo si impegna a potenziare ulteriormente l’attività della propria Scuola di Master sempre più anche per l’upskilling e il reskilling in collaborazione con aziende e amministrazioni pubbliche. Sempre in tema di formazione, l’adeguamento dei contenuti e dei modelli della formazione dovrà favorire lo sviluppo di nuove figure professionali, sia nell’ambito della ricerca che in quello del personale tecnico-amministrativo e bibliotecario compreso con opportuni programmi di staff training, in modo da allineare anche i servizi tecnico amministrativi agli standard europei e da contribuire alla costituzione di un ambiente veramente internazionale

 

Un Ateneo riconoscibile e riconosciuto

Il Politecnico di Torino punta a essere un Ateneo riconoscibile e riconosciuto, forte di un’identità distintiva che ne supporterà il posizionamento internazionale e sul territorio. Un piano di comunicazione ambizioso e mirato valorizzerà l’immagine di un Ateneo aperto, moderno e dinamico, capace di affrontare le sfide della società, e contribuirà a rafforzare il senso di appartenenza della comunità attraverso una comunicazione efficace, interna ed esterna.

Dall’altra parte, l’Ateneo si propone di diventare la prima scuola di tecnologia italiana a tradurre gli aspetti relativi alle tecnologie in strumenti per i decisori, apportando un contributo scientifico e tecnologico sistematizzato ed eccellente, operante non solo su scala territoriale e nazionale, ma anche a livello internazionale. Offrirà, quindi, i propri saperi interdisciplinari e un approccio technology - e science - based allo sviluppo di azioni anche a supporto di politiche, normative e regolamenti. Questo con l’obiettivo di poter incidere sulla società, trasformandola secondo obiettivi di equità e sostenibilità grazie alla capacità di governo degli strumenti, sempre con una funzione di affiancamento e supporto. L’Ateneo sente forte la responsabilità, in questo ambito, di attivarsi per contribuire al recupero della fiducia della società nella scienza e di farsi ulteriormente esempio sui temi della sostenibilità, trasformandosi in un vero e proprio Living Lab e soggetto di riferimento per le transizioni.

Infine, sulle tematiche dell’uguaglianza di genere, della diversità, dell’inclusione e del benessere organizzativo il Politecnico intende svolgere un’azione di integrazione e messa a sistema delle numerose esperienze già avviate, potenziandole e valorizzandole.

comunicato stampa