Economia e lavoro - 18 dicembre 2024, 14:29

Tumore del polmone e amianto. Aumentano i casi, anche nelle Forze Armate

Sempre più spesso si sente parlare di tumore al polmone per amianto e altri cancerogeni. Infatti, nonostante questa neoplasia sia multifattoriale, quindi ha più cause scatenanti, certamente l’amianto rappresenta uno dei fattori eziologici più rilevanti. L’epidemia di cancro al polmone ha colpito l’Italia soprattutto nelle regioni maggiormente industrializzate, come Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e le altre zone del Nord, dove l’uso di amianto è stato maggiore negli anni antecedenti alla messa al bando. A tal proposito, prosegue la lotta giudiziaria portata avanti dall’Avv. Ezio Bonanni e più in generale dell’Osservatorio Nazionale Amianto, di cui il professionista è presidente, al fine di garantire maggiore tutela giuridica, ma anche medica, nei confronti delle vittime che hanno subito esposizioni cancerogene e in caso di decesso, ai loro familiari. 


 

Tumore al polmone: cause, sintomi e trattamenti

Il tumore del polmone è una delle forme di cancro più comuni e letali. Può svilupparsi nei polmoni, che sono gli organi responsabili della respirazione, e si suddivide in due tipologie principali. Si distinguono, infatti, il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) e il carcinoma polmonare a piccole cellule (SCLC). Quest’ultimo ha una diffusione minore, rispetto a quello di tipo NSCLC, che invece è il più comune.

Tra i fattori di rischio di questa patologia risalta sicuramente l’esposizione cancerogena di tipo professionale, in particolar modo all’amianto, ma anche a polveri industriali, gas radon e altri agenti chimici pericolosi. Anche il fumo di sigaretta può essere responsabile dell’insorgenza del tumore al polmone, in particolar modo potrebbe aumentare il rischio e innalzare la probabilità di contrarre tale patologia, in proporzione alla durata e quantità di fumo relativa alle abitudini tabagiche del paziente. Tra gli altri fattori di rischio compaiono anche l’inquinamento atmosferico, oltre a tenere in considerazione la storia familiare del paziente. 

Il tumore del polmone può essere asintomatico nelle fasi iniziali, ma con il progredire della malattia si può manifestare una sintomatologia più specifica. Tra i sintomi più comuni: tosse persistente, episodi di dispnea, dolore toracico, affaticamento e perdita di peso inspiegabile. 

A seguito della comparsa della sintomatologia, il paziente viene guidato verso la diagnosi definitiva. La conferma della presenza della patologia, infatti, avviene attraverso diversi esami diagnostici, come esami TC e biopsia. Solo dopo aver avuto certezza della diagnosi di cancro del polmone, il paziente può procedere con un adeguato trattamento che possa garantirgli una maggiore aspettativa di vita. Tra questi si preferisce sempre procedere con la chirurgia, ove possibile. In alternativa, si prosegue con trattamenti di radioterapia, chemioterapia, o meglio ancora immunoterapia. La prognosi dipende dallo stadio della malattia al momento della diagnosi, con tassi di sopravvivenza che sono generalmente più elevati quando il tumore viene diagnosticato nelle fasi iniziali.

Prevenire il tumore del polmone implica evitare i principali fattori di rischio, come il fumo di sigaretta, e monitorare la salute polmonare, in particolare per chi è stato esposto a sostanze tossiche, come l’amianto. Poiché i dati epidemiologici, come segnalato dal medico legale Dott. Arturo Cianciosi, componente del direttivo dell’ONA e consulente di parte di numerose vittime dell’amianto fin dai primi anni 2000, sono in netto aumento nonostante una diminuzione delle abitudini tabagiche, è fondamentale la prevenzione primaria. In altri termini, “occorre evitare le esposizioni ad amianto, benzene e altri cancerogeni. Per chi è stato esposto è necessaria la sorveglianza sanitaria estesa anche ai componenti delle Forze Armate, i quali hanno diritto alla causa di servizio e al riconoscimento dello status di vittima del dovere”, dichiara il Dott. Arturo Cianciosi.


 

L’impegno dell’Avv. Ezio Bonanni nella difesa dei diritti delle vittime dell’amianto e del tumore al polmone

In tale contesto, su scala nazionale, l’impegno dell’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, appare come un bagliore di speranza per tutti coloro che sono stati esposti a sostanze cancerogene, come l’amianto. Infatti, il legale di fama nazionale sta continuando la sua lotta giudiziale nel difendere i diritti dei lavoratori e nel contrastare le malattie professionali legate anche ad incidenti sul lavoro.

Tra le più importanti battaglie legali portate avanti dall’Avv. Ezio Bonanni c’è quella contro Fincantieri, uno dei principali gruppi italiani operanti nel settore della cantieristica navale. Questo colosso industriale, infatti, ha fatto un largo utilizzo dell’amianto nelle navi costruite o riparate nei propri cantieri, oltreché negli stessi ambienti di lavoro, dove purtroppo molti operai hanno contratto patologie asbesto correlate e tassi di decesso abbastanza alti. 

In molte occasioni si intersecano le condizioni di rischio, tra i lavoratori del cantiere navale e il personale civile e militare del Ministero della Difesa ed in particolare della Marina Militare. E’ il caso delle cosiddette “navi di amianto”. 

Nel caso specifico di Fincantieri, l’impegno dell’Avv. Ezio Bonanni si è contraddistinto, portando avanti denunce e azioni legali per tutti quegli ex dipendenti che sono stati affetti o combattono tuttora contro il mesotelioma, tra i tumori più diffusi correlati all’amianto, ma anche contro il tumore al polmone. In passato, infatti, l'amianto veniva usato in modo diffuso nelle costruzioni navali per le sue proprietà ignifughe, ignorando il fatto che l'esposizione prolungata a queste fibre poteva causare gravi danni alla salute. Oltre ad evidenziare la mancanza di misure adeguate di protezione e sicurezza nei cantieri navali, il Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto è riuscito ad ottenere finalmente giustizia e i relativi risarcimenti per le vittime e le loro famiglie.


 

L’importanza dell’interdisciplinarietà: la collaborazione tra ONA e il suo team di professionisti

L’ONA cerca di creare più ponti tra tutte le vittime dell’amianto. In questa generale mobilitazione su scala nazionale è stato coinvolto anche il comparto delle Forze Armate, che spesso è stato colpito dall’esposizione ad asbesto così come ad uranio impoverito nelle missioni di pace, specialmente per coloro che hanno prestato servizio in territorio balcanico. In tale contesto, risulta essenziale il ruolo svolto dal Comitato del Ripristino della Festa del 4 Novembre, guidato dal Tenente Pasquale Trabucco. Infatti, è fondamentale evidenziare come il rischio amianto riguardi tutte le Forze Armate e nello specifico anche l’Esercito Italiano. La stessa storia del Col. del Ruolo d’Onore Carlo Calcagni, che ha subito anche esposizioni ad uranio impoverito, ne è la dimostrazione. Ma non solo l’Esercito Italiano è soggetto al rischio amianto, anche la Marina Militare e l’Aeronautica Militare e addirittura la Guardia di Finanza. Lo stesso componente del Direttivo Nazionale dell’ONA, M.llo Nicola Panei, purtroppo ha ricevuto la diagnosi di asbestosi, a causa della sua lunga esposizione ad asbesto e altri agenti cancerogeni al servizio antincendi dell’Aeronautica Militare. 

Osservatorio Vittime del Dovere in collaborazione con ONA

Grazie all’impegno dell’Avv. Ezio Bonanni, oltre all’ONA APS, la tutela di tutte le vittime è estesa anche al personale civile e militare delle Forze Armate. Per cui vi è piena operatività anche dell’Osservatorio Vittime del Dovere, tra cui anche del Col. del Ruolo d’Onore Carlo Calcagni, che ha assunto un ruolo di co-ordinamento e di supporto per il personale civile e militare delle Forze Armate. Si avvale comunque sempre del sostegno del Dott. Arturo Cianciosi, medico legale competente in medicina del lavoro. Così come anche con l’Accademia della Legalità, presieduta dalla Dott.ssa Paola Vegliantei

L’Osservatorio Nazionale Amianto può contare altresì sulla collaborazione di altre figure professionali nell’ambito della tutela delle vittime dell’amianto. Tra queste merita una menzione speciale il co-ordinatore Dott. Arturo Cianciosi, che coordina tutto il settore medico dell’ONA, oltre che essere tra i pionieri nella battaglia contro l’amianto, al fianco dell’Avv. Ezio Bonanni. Al suo fianco, inoltre, spicca l’impegno della giovane criminologa, Dott.ssa Melissa Trombetta, nonché una delle prime e poche criminologhe in Italia che si occupa di crimini ambientali. In tal senso, è fondamentale ribadire l’importanza dell’interdisciplinarità, specialmente nel campo della tutela legale, ovvero della collaborazione tra le diverse figure professionali, come ha recentemente ribadito l’Avv. Guerrino Petillo, co-ordinatore dell’Accademia Forense di Roma ed esperto in alta formazione, con l’Università UNINT (Università degli Studi Internazionali di Roma). 

L’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA APS, con lo sportello amianto, continua a sostenere tutte le vittime e i loro familiari attraverso la consulenza raggiungibile al numero verde gratuito 800 034 294.