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Economia e lavoro | 17 dicembre 2024, 13:10

Paradosso Torino: emergenza casa e 80mila alloggi vuoti, i sindacati alzano la voce: "Serve una nuova Agenzia pubblica"

Nasce "Alleanza per la casa" con Cgil, Cisl, Uil e sindacati inquilini: "Dare garanzie ai proprietari, ma anche soluzioni a chi non può permettersi affitti alle stelle". E si chiede un limite agli affitti brevi turistici

Paradosso Torino: emergenza casa e 80mila alloggi vuoti, i sindacati alzano la voce

Paradosso Torino: emergenza casa e 80mila alloggi vuoti, i sindacati alzano la voce

La casa come emergenza: per le persone comuni, per gli studenti, per chi è in difficoltà economica. A Torino è così, tanto che si arriva a dare vita a "Alleanza per la casa": un cartello di rappresentanza sociale che raccoglie i principali sindacati e quelli degli inquilini, oltre alla Pastorale sociale e del lavoro. Una squadra che unisce dunque Cgil, Cisl, Uil Torino, insieme a Sunia, Sicet, Uniat e Cicsene.

Secondo i promotori, l’ecosistema delle abitazioni a livello metropolitano - ma soprattutto all'interno della città di Torino - non risponde realmente alle problematiche sociali associate ai bisogni abitativi, ma registra un volume di immobili inutilizzati che sfiorano le 80mila unità, accentua le resistenze di molti proprietari di piccoli immobili ad incontrare la domanda e vede il sistema dell’edilizia residenziale pubblica non svolgere alcun ruolo di indirizzo e di polmone di assorbimento di una parte consistente dei bisogni sociali.

Emergenza e fette di sommerso

"Nel 2023 avevamo firmato un documento con il Comune sul tema della casa - dice Igor Piotto, segretario Cgil Torino - e oggi, a fronte di una stima di 78mila alloggi sfitti, che potrebbe scendere a 60mila sottraendo il sommerso, il tema è sempre più attuale. Anche perché la casa non è un problema solo per chi rischia di essere emarginato, ma per una zona grigia sempre più ampia di chi, pur lavorando, fa fatica a pagare l'affitto".

Una nuova agenzia pubblica che sappia mediare

"È opportuno lanciare un'agenzia pubblica di intermediazione che possa aprire un tavolo con I proprietari e chi lavora nel sociale per definire una strategia di incentivi e sanzioni che superi difficoltà e diffidenze. E il Comune dovrebbe agire da regista".

Anche Atc nel mirino

Ma non solo: "Serve un cambiamento radicale del funzionamento di Atc, che non deve fare da vetrina a regolamenti di conto politici e poi bisogna lavorare sul tema degli affitti brevi: anche in altre città stanno provocando distorsioni del mercato immobiliare. Siamo sotto il 10%, ma è una tendenza e bisogna porre un limite. Il 19 avremo un incontro con l'assessore Rosatelli per affrontare tutti questi temi".

Garanzie anche ai proprietari

"È importante che questa tematica coinvolga più  attori possibili e abbiamo già chiesto ascolto alla Atc, che però ha sempre fatto orecchie da mercante - aggiunge Paolo Ferrero, segretario Cisl Torino - Chiediamo una progettazione seria,  remando tutti dalla stessa parte: le politiche abitative devono essere portate avanti da pubblico e privato, dando ai proprietari le necessarie garanzie su affitti, tasse e disponibilità della casa".

Emergenza e non solo

"Non basta poi risolvere solo l'emergenza - commenta Chiara Maffè, Segretario Uil Piemonte - servono politiche di lungo periodo e servono risposte complesse, coinvolgendo tutte le parti in gioco, anche le sigle datoriali".

Locare non basta più 

"Un'agenzia pubblica di intermediazione sarebbe preziosa, ma soprattutto se ne parla da quasi 30 anni - conclude Gianfranco Cattai, Cicsene - Locare va bene, ma non è piu sufficiente: il tema si fa sempre più complesso".

"Quanto dovrebbe pesare un affitto sullo stipendio? Non oltre il 30-40%. E potrebbe bastare un decimo di queste case vuote a tamponare l'emergenza abitativa".

La frattura in Comune

E sul fronte del diritto alla casa, ieri si è consumata una frattura all’interno della maggioranza in Sala Rossa. Il centrosinistra, ad esclusione di Sinistra Ecologista, ha approvato in maniera compatta una mozione della Lega che introduce agevolazioni sulle tasse comunali a chi affitta un alloggio come prima residenza, in particolare a famiglie in difficoltà economica. Ad esempio l’esonero dell’Imu.

Tra le condizioni che i proprietari di casa devono rispettare per ottenere le facilitazioni, “la stipula del contratto registrato, con durata minima garantita ed un canone calmierato”.

Un atto che ha incontrato i favori del Partito Democratico, ma che di fatto supera la delibera di iniziativa popolare “Vuoti a rendere”, a cui hanno aderito oltre 50 realtà del territorio (Officine Corsare, Arci, Cecchi Point, Coordinamento Torino Pride, Fridays for Future, Gruppo Abele, Legambiente, Libera e SPI Cgil) e politicamente appoggiata da Sinistra Ecologista. Ed il gruppo consiliare guidato da Sara Diena è stato l’unico a non appoggiare infatti la mozione della Lega. 

Le soluzioni per risolvere i problemi abitativi della nostra città – ha commentato il capogruppo del Carroccio, Fabrizio Ricca - non vanno ricercate ideando politiche vessatorie nei confronti dei proprietari degli immobili, bensì facendo prevalere il buon senso. Alle soglie del 2025 è assurdo che si torni a parlare di espropri e censimenti".

Massimiliano Sciullo e Cinzia Gatti

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