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Economia e lavoro | 16 dicembre 2024, 09:50

Passione, famiglia e amore per il territorio: così Atelier di Giorgio Bartolucci è l'unica stella del Vco

Lo chef ossolano si racconta, tra gli inizi in cucina e una nuova importante collaborazione per il suo "Pan d'Ossola"

Il suo ristorante Atelier di Domodossola ha da poco ricevuto, per il sesto anno consecutivo, una stella Michelin. Ma quest’anno chef Giorgio Bartolucci ha raggiunto la vetta: da prima stella in Ossola è diventato l’unica stella assegnata in tutta la provincia del Vco.

Una storia, la sua, fatta di passione e amore per il territorio, che lo ha portato a realizzare un sogno che aveva fin da bambino. “Sono nato in cucina – racconta chef Bartolucci – tutto è iniziato dalla trattoria dei miei genitori. È un bel percorso che parte da quando ero bambino e giocavo in cucina, sporcandomi la giacca di proposito per far vedere che avevo lavorato. Era già la vita che mi ero scelto”.

Anni dopo, lo chef ossolano di conferma per il sesto anno consecutivo come eccellenza del territorio. “Essere la prima stella dell’Ossola, e ora l’unica nel Vco, ha sicuramente portato un cambiamento sia nella nostra clientela che per la città di Domodossola – spiega Bartolucci -. Ad oggi arriva gente da tutto il mondo, e questo non può che dare risalto anche alla città, che accoglie sempre nuovi visitatori”. Complice anche la vicinanza con la Svizzera, che permette al ristorante di lavorare a pieno regime 12 mesi all’anno: “Questo, però, non basta. Devo essere sempre accurato, è importante essere un bravo imprenditore e un professionista. Solo così si può rimanere a galla”.

Ciò che non può mai mancare è la passione: “Il mio lavoro mi ha dato tutto”, dice chef Bartolucci. “Per avere successo, la cosa più importante è esserci sempre: io sono il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via. Abbiamo deciso di mantenere pochi posti in Atelier (28, ndr), ma a volte è più difficile che cucinare per cento persone: tutto deve essere di altissimo livello, espresso, le cotture devono essere precise, i piatti sono molto elaborati, il pane viene cotto al momento. È una vera e propria cerimonia”.

Torna il “Pan d’Ossola”

Come già accaduto negli anni passati, anche per il 2024 in vista del Natale chef Giorgio Bartolucci ha creato il “Pan d’Ossola”, un panettone gourmet che racchiude ingredienti unici e legati al territorio: i mirtilli di montagna, le castagne, il cioccolato e un pizzico di miele ossolano. “Abbiamo deciso di mantenere gli stessi sapori – spiega lo chef di Atelier -. Quest’anno, però, abbiamo ampliato l’offerta con diversi formati (da 500 grammi e da 1 kg) e con un’edizione limitata in collaborazione con l’artista genovese Safu”. Quest'ultimo ha messo a disposizione alcune sue opere stampate su foulard che andranno ad avvolgere il Pan d’Ossola. “Il foulard – sottolinea Bartolucci – può diventare per chi lo acquista un capo d’abbigliamento, un gadget, un pezzo d’arredamento o ciò che più gli piace”. Il panettone in edizione limitata conterrà anche due creme speciali – una crema al cioccolato e una confettura di mirtilli - con una doppia sac a poche, per permettere a chi lo mangia di creare il proprio dolce secondo i propri gusti.

Tutti i panettoni vengono prodotti settimanalmente nel panificio Zoppis di Gozzano, che da tempo collabora con Atelier: per questo vengono venduti esclusivamente su prenotazione e devono essere consumati entro poche settimane, vista l’assenza di additivi e conservanti.

Il menu delle feste all’insegna del territorio

Anche per Natale e Capodanno, chef Bartolucci conferma il suo essere “ambasciatore” del territorio, proponendo un menu strettamente legato all’Ossola. Molte delle materie prime che utilizza, infatti, sono locali: dalla polenta di Beura alle carni della macelleria Puliani della Valle Vigezzo, passando per le microerbe della Tensa.

Le feste non sono, ovviamente, l’unica occasione in cui Bartolucci rende protagonista il territorio. “Tutti i grandi eventi che abbiamo fatto in Ossola hanno dato una grande visibilità non solo a noi, ma anche al territorio - sottolinea lo chef -.

(Nella foto insieme a Enrico Cerea a Domosofia Gourmet)

Quella che prima era una città depressa, di passaggio, è diventata una zona turistica, dove le persone si fermano. Tutto fa rete: più eventi si fanno, meglio è per il nostro territorio. Tra i grandi appuntamenti a cui guardiamo nel prossimo futuro c’è sicuramente Expo 2025”.

I.P.

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