Economia e lavoro - 15 dicembre 2024, 11:30

Oltre 23 mila le assunzioni previste a dicembre, ma in Piemonte operai specializzati, fabbri e meccanici sono quasi introvabili

Il bollettino realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali evidenzia un trend negativo per questa fine del 2024

In Piemonte operai specializzati, fabbri e meccanici sono quasi introvabili

Sono circa 23.710 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per dicembre 2024, valore che sale a 89.960 se si considera l’intero trimestre dicembre-febbraio 2024.

Trend negativo anche su base trimestrale

Il trend appare negativo sia a livello mensile (-1.190 entrate rispetto a dicembre 2023, per una variazione tendenziale del -4,8%), sia su base trimestrale (-2.820 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). A livello complessivo nazionale si registra, invece, una crescita della domanda di lavoro con +3.410 assunzioni previste nel mese (+1,0%) e +15.240 nel trimestre (+1,2%).

Le entrate in Piemonte a dicembre 2024 rappresentano il 22,4% delle 105.900 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 6,7% del totale di quelle nazionali (356mila circa). Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, basato sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 2 ottobre – 8 novembre 2024.

Il 54,2% delle assunzioni programmate per il mese di dicembre riguarda imprese di micro e piccola dimensione (1-49 addetti), il 19,6% realtà di medie dimensioni (50-249 addetti) e il 26,2% grandi aziende (250 dipendenti e oltre).

Il 58% contratti a tempo determinato

L’83,7%% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente (valore in crescita rispetto al 75,8% manifestato a novembre 2024), l’11,6% lavoratori somministrati (percentuale in calo di sette punti), l’1,9% collaboratori e il 2,9% altri lavoratori non alle dipendenze.

La domanda di lavoro anche a dicembre 2024 è sostenuta dai contratti a tempo determinato con il 58% delle entrate programmate (in calo di due punti rispetto al mese precedente), seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 28% dei casi (stabile su novembre 2024). L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per il 7% delle entrate, mentre gli altri contratti detengono una quota residuale del 7% del totale complessivo regionale.

Richiesti più i diplomati che i laureati

Delle 23.710 entrate previste in Piemonte nel mese di dicembre 2024 il 16% è costituito da laureati (stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), il 29% da diplomati, le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 36% e il 19%.

Considerando i dati del trimestre dicembre 2024-febbraio 2025 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 60.260 entrateil 67,0% del totale (100 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente).

L’industria prevede 29.700 entrate, generando il 33,0% della domanda totale e segnando un calo di circa 2.920 unità rispetto al periodo dicembre 2023-febbraio 2024.

Servizi e grande industria

Tra i servizi, il comparto che assorbirà la fetta più rilevante delle 89.960 entrate previste nel trimestre dicembre 2024-febbraio 2025 è quello dei servizi alle persone, con 12.670 ingressi (14,1% del totale), seguito dal commercio, settore per il quale le imprese intervistate presumono di dover effettuare 12.580 assunzioni (il 14,0%) e dal turismo (servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici), con 11.500 entrate e una quota del 12,8% del totale.

Il 31% delle entrate previste a dicembre 2024 nella nostra regione sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi (in aumento di un punto su dicembre 2023), un altro 23% riguarderà gli operai specializzati e conduttori di impianti (in calo di cinque punti sullo stesso mese dell’anno precedente). Il 22% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici e solo il 9% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici, in fine, costituiranno il 15% delle assunzioni del mese.

Poco più di un’assunzione su tre (33%) interesserà giovani con meno di 30 anni. Nel 20% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato. Per il 63,1% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 23,1% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, il 13,9% coordinerà altre persone.

Il 42% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio (stabile rispetto a dicembre 2023), il 21% nelle aree commerciali e della vendita e una quota del 14% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 12% circa delle assunzioni programmate per il mese di novembre 2024, l’area amministrativa e quella direzionale genereranno rispettivamente una quota pari al 5% e 6%.

Un'impresa su tre non trova i profili che servono

Si conferma ancora una volta elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: in 1 caso su 2, infatti, le imprese prevedono difficoltà a trovare i profili desiderati. Il dato è solo di poco inferiore a quanto registrato nel mese di novembre 2024 (50,4%), in lieve crescita, invece, rispetto a dicembre 2023, quando la quota di figure professionali difficili da reperire si attestava al 49,2%. La quota di aziende piemontesi che dichiarano difficoltà di reperimento è più elevata rispetto a quella registrata a livello complessivo nazionale (48,9%).

Le difficoltà di reperimento si confermano legate soprattutto alla mancanza di candidati (34,8%, in crescita rispetto a dicembre 2023), cui segue l’inadeguata preparazione degli stessi (11,7%, sette decimi di punto in più rispetto a quanto dichiarato dalle aziende per il mese di dicembre 2023).

Operai specializzati, fabbri e meccanici quasi introvabili

Scendendo nel dettaglio delle singole professioni, risulta di difficile reperimento la quasi totalità dei circa 170 specialisti nelle scienze della vita ricercati dalle imprese piemontesi (98,8%). Criticità elevate riguardano anche la selezione di operai di macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche e produzioni minerali, profilo per il quale le imprese hanno programmato 380 assunzioni, il 75% delle quali rischia di rimanere scoperto.

Anche il reperimento di meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori di macchine fisse/mobili sarà difficoltoso in circa 3 casi su 4 (74,2%).  Criticità decisamente superiori alla media riguardano, inoltre, i processi di selezione di fabbri ferrai costruttori di utensili (72,0%), operai specializzati nell’installazione/manutenzione di attrezzature elettriche/elettroniche (71,8%), tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (70,1%) e operatori della cura estetica (70,0%).

Nel dettaglio dei titoli di studio aumenta, rispetto al mese di novembre 2024, la difficoltà di reperimento di personale laureato, che coinvolge il 51,7% delle domande di lavoro; l’indirizzo chimico-farmaceutico evidenzia le problematiche maggiori, con una quota di assunzioni programmate che rischia di rimanere scoperto del 92,5%, seguito, a considerevole distanza, dagli indirizzi sanitario e paramedico (65,9%) e insegnamento e formazione (62,9%).

Problemi nei comparti costruzioni e socio-sanitario

Le imprese lamentano elevate difficoltà anche nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS, 65,7%). A livello secondario (48,6%) le imprese segnalano difficoltà inferiori a quelle riscontrate in Piemonte: rischia di rimanere scoperto rispettivamente il 70,1%64,3% e 64,2% delle assunzioni riguardanti gli indirizzi socio-sanitariocostruzioni ambiente e territorio e meccanica, meccatronica ed energia.

Difficoltà di reperimento superiori alla media riguardano, infine, la ricerca di personale con qualifica di formazione o diploma professionale (51,2%), con picchi particolarmente elevati per gli indirizzi riparazione dei veicoli a motore (80,1%), benessere (70,8%) e meccanico (67,1%).