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Sanità | 13 dicembre 2024, 13:37

Il Maria Vittoria festeggia i primi 40 anni della Retinopatia del Prematuro

Negli anni i progressi delle cure neonatali hanno portato ad un sempre maggiore incremento della sopravvivenza di neonati estremamente prematuri e quindi a maggior rischio di sviluppare la ROP

Il Maria Vittoria festeggia i primi 40 anni della Retinopatia del Prematuro

Il Maria Vittoria festeggia i primi 40 anni della Retinopatia del Prematuro

Quest'anno ricorrono i 40 anni di attività del Centro di Riferimento della ROP presso l'Ospedale Maria Vittoria di Torino, uno dei più importanti Centri Neonatali ed Oculistici specializzati nella diagnosi e cura della Retinopatia del Prematuro (ROP). Questo anniversario rappresenta un traguardo rilevante, segnato da dedizione, ricerca e cure di altissimo livello per i neonati più fragili.

La Retinopatia del Prematuro (ROP), descritta per la prima volta negli anni '40, è una malattia oculare che colpisce i neonati prematuri, particolarmente quelli di peso inferiore ai 1000 grammi e di età gestazionale inferiore alle 28 settimane, caratterizzata da una crescita anomala dei vasi sanguigni della retina, e che, se non diagnosticata e trattata, può portare al distacco di retina ed alla cecità.

Negli anni i progressi delle cure neonatali hanno portato ad un sempre maggiore incremento della sopravvivenza di neonati estremamente prematuri e quindi a maggior rischio di sviluppare la ROP.

La diagnosi precoce e il trattamento tempestivo (tramite laser, iniezioni intraoculari di anti-VEGF o chirurgia) possono prevenire, nella maggior parte dei casi, danni permanenti alla vista.

Un Centro di Eccellenza

Fondato nel 1984, per intuizione della prof. Maria Teresa Gandolfo, allora primario della Terapia Intensiva Neonatale (TIN) dell’Ospedale Maria Vittoria e del prof. Giuseppe Heer, allora primario del Reparto di Oculistica dello stesso Ospedale, in risposta all’aumento di incidenza di ROP nei neonati prematuri, il Centro è diventato negli anni un punto di riferimento nazionale, conosciuto anche a livello internazionale, per la diagnosi ed il trattamento della ROP.

In quarant’anni tanti volti, tante fatiche, tanti legami tra operatori e famiglie, tante lacrime e tanti sorrisi si sono mescolati nella condivisione di una realtà, quella della nascita prematura, e di una patologia oculare, la retinopatia del prematuro, che costituisce ancora oggi una delle principali complicanze della prematurità” dichiara la dott.ssa Patrizia Savant Levet, Direttore Struttura Complessa Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia, Ospedale Maria Vittoria.

La casistica complessiva di neonati prematuri trattati per ROP presso la Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Maria Vittoria conta dal 1984 più di 600 neonati, estremamente pretermine, in genere con peso neonatale inferiore ai 1000 gr e con età gestazionale inferiore alle 28 settimane, neonati molto fragili che hanno superato o sono ancora affetti da gravi patologie correlate alla loro prematurità e necessitano di cure intensive prolungate. Questa casistica è fra le più numerose esistenti in Italia e negli ultimi 4 anni ha contato 80 neonati ricoverati e trattati per ROP per lo più provenienti da altri centri ed ognuno di loro ha richiesto più di un trattamento.

Il merito è dei professionisti che si sono impegnati nella diagnosi e trattamento di questa patologia: in primis il dott. Giovanni Anselmetti, dagli anni 1990 fino al 2020 con la sua équipe si è dedicato con passione, interesse e ricerca innovativa per garantire le migliori cure oculistiche ai neonati affetti da ROP in collaborazione con la dott.ssa Giovanna Guala, allora direttore della Terapia Intensiva Neonatale.  Attualmente il dott. Roberto Orsi, Direttore Struttura Complessa Oculistica ASL Città di Torino e la dott.ssa Patrizia Savant Levet, Direttore Struttura Complessa Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia, Ospedale Maria Vittoria, con le loro équipe di oculisti, neonatologi ed infermieri continuano a dedicarsi a neonati che provengono da numerosi centri per la diagnosi e la cura della ROP, fornendo trattamenti tempestivi e contemporaneamente supporto alle famiglie.

La gestione della ROP ha subito negli anni anche presso il Centro dell’Ospedale Maria Vittoria una profonda evoluzione sia dal punto di vista della diagnosi sia della terapia.

“Nella diagnosi si è passati dall’utilizzo dell’osservazione della retina attraverso una lente (oftalmoscopia indiretta) alle immagini digitali ottenute con una telecamera digitale (Ret-Cam) fino ad esami più avanzati come l’esame angiografico della retina con fluorescina (FAG) per ottenere immagini sempre più precise e definite. Anche nel trattamento si è passati dalla crioterapia (negli anni 1984-1998) all’utilizzo della fotocoagulazione laser, come trattamento di elezione per prevenire la progressione della ROP verso gli stadi più gravi (dal 1999 ad oggi), ed alla vitrectomia nei casi più compromessi” sottolinea il dott. Roberto Orsi, Direttore Struttura Complessa Oculistica ASL Città di Torino.

Dal 2021 al trattamento laser si è affiancato infine l’utilizzo di iniezioni intravitreali di farmaci anti-VEGF per bloccare i fattori di crescita responsabili della neo-vascolarizzazione anomala della retina.

A 40 anni di distanza dalle prime esperienze, il Centro di riferimento della ROP presso l’ASL Citta di Torino, costituito dalla Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Maria Vittoria e dall’Oculistica Pediatrica dell’Ospedale Oftalmico, prosegue ogni giorno il suo impegno con nuove generazioni di oculisti e neonatologi a fianco dei piccoli neonati nella battaglia contro la ROP, con lo stesso spirito di dedizione e la stessa passione degli inizi. 

"Quaranta anni di successi per un centro che è diventato un punto di riferimento per la cura della retinopatia del prematuro. Un traguardo che sottolinea l'impegno continuo dell'ASL Città di Torino nel garantire le migliori cure ai nostri piccoli pazienti. Un ringraziamento sentito a tutto il personale per aver reso possibile questo importante risultato" conclude il dott. Carlo Picco, Direttore Generale dell’ASL Città di Torino.

comunicato stampa

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