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Economia e lavoro | 13 dicembre 2024, 16:59

Mirafiori: aspettando la 500 ibrida, contratti di solidarietà per 2053 operai. "La cassa integrazione diventa maggiorenne"

Coinvolti fino ad agosto 2025 i settori di Preassembly, Logistica, Carrozzeria, Stampaggio e Costruzione Stampi. Ma anche la Pcma di San Benigno Canavese

catena di montaggio Mirafiori

Contratti di solidarietà a Mirafiori almeno fino ad agosto 2025

Sarà un 2025 scandito dagli ammortizzatori sociali, quello di Mirafiori. Nulla di sorprendente (è stato ribadito anche in occasione dell'incontro di ieri tra i sindacati e Jean Philippe Imparato, responsabile Europa per Stellantis), ma oggi è stato messo nero su bianco un primo passo in questa direzione.

Ancora Contratti di Solidarietà

Per il primo semestre dell'anno, infatti, saranno rinnovati i Contratti di Solidarietà per 2.053 lavoratori del Polo Produttivo di Torino nelle unità Preassembly e Logistic (dal 7 gennaio al 14 febbraio 2025), mentre per le linee 500Bev e Maserati la durata prevista va addirittura fino all'inizio di agosto. Segue lo Stampaggio, 300 lavoratori, con un rinnovo simile alla carrozzeria (7 gennaio-3 agosto), così come per i 96 lavoratori della Costruzione Stampi. Identica prospettiva per la PCMA di San Benigno Canavese, 334 addetti.

Il bilancio del 2024

Il 2024, invece, si è chiuso - nonostante i molti prestiti, circa 550 lavoratori, in direzione di eDCT, Circular Economy e Powertrain - con un utilizzo medio di Cassa integrazione per il Polo torinese pari al 28% per 500Bev, 22% per Maserati, 4% per RG (area test su strada). I lavoratori provenienti dalle diverse aree produttive che sono stati stabilizzati presso l’unità di Circular Economy sono 250.


Oggi, con il rinnovo degli ammortizzatori sociali, abbiamo garantito tutela e continuità a lavoratrici e lavoratori del Polo Produttivo torinese - commenta Rocco Cutrì, segretario generale Fim Cisl Torino e Canavese -. Adesso, come dichiarato ieri al primo incontro con i vertici Stellantis dopo l’uscita dell’ex ad, è necessaria sin da subito una svolta che si articoli in fatti concreti, revisione e attuazione di un piano industriale declinato nei singoli stabilimenti. Per noi il confronto deve riprendere i contenuti del tavolo ministeriale, quella rimane la sede deputata alla definizione di un’intesa quadro che ponga come obiettivo principale il raddoppio della produzione italiana con modelli di largo consumo. Per Torino, oltre all’assicurazione della missione produttiva di Mirafiori, abbiamo l’obbligo di proteggere e dare nuova prospettiva alle filiere della componentistica ed ai quasi 60 mila addetti che rappresentano un’eccellenza tutta italiana”.

Un ponte verso la 500ibrida?

E Igor Albera, segretario Fim Cisl Torino e Canavese responsabile auto, aggiunge:

La situazione sul Polo Produttivo torinese di Stellantis rimane preoccupante, l'anno si chiude in una condizione di difficoltà. Il rinnovo dei contratti di solidarietà sui soli primi 7 mesi del 2025 lo vogliamo interpretare come un segno positivo, in attesa del nuovo modello 500ibrida. Serve una seconda parte del 2025 che segni una decisa inversione di tendenza per proiettare Mirafiori in avanti. Rimane ancora irrisolto il nodo del reparto “ex mascherine” con una cessazione degli ammortizzatori sociali a metà febbraio, in questo caso servirà uno sforzo aziendale ma soprattutto istituzionale”.

"L’utilizzo degli ammortizzatori sociali diventa maggiorenne compiendo 18 anni - sottolinea Edi Lazzi segretario generale della Fiom Cgil di Torino -. Ormai è imbarazzante che un colosso come Stellantis, che tra l’altro ha distribuito dividendi stratosferici per i suoi azionisti negli ultimi anni, si sia ridotta in questo modo. Ieri all’incontro con i sindacati nazionali è solo cambiato l’interlocutore, ma la sostanza è rimasta invariata in quanto non c’è un piano industriale per Mirafiori e il suo rilancio. Ecco purché le ragioni degli scioperi fatti negli scorsi mesi sono tutte confermate, anzi penso serva un’ulteriore iniziativa di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori visto l’immobilismo di Stellantis".

Gianni Mannori, responsabile Fiom Cgil di Mirafiori, aggiunge: "Siamo all'ennesimo prolungamento di un'agonia che oramai va avanti da troppi anni e come se non bastasse per 254 lavoratori, il giorno di San Valentino finiranno gli ammortizzatori sociali che vanno avanti ininterrottamente dal 2022. Ci aspettavamo che il cambio al vertice portasse un’idea di nuovi modelli per riempire Mirafiori di lavoro, invece si continua a riempire questo storico stabilimento di vuote chiacchiere. Non siamo più disponibili a farci prendere in giro da chi guadagna cifre immorali sulla pelle dei lavoratori e faremo qualsiasi cosa per ottenere il rispetto che ci è dovuto".

"Serve un progetto di lungo respiro"

Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino giudica positivo "aver siglato l'accordo per gli ammortizzatori sociali a Mirafiori, ma adesso bisogna accelerare sul patto sociale e farlo partire entro fine anno". "L'estensione dei contratti di solidarietà non basta - aggiunge -, occorre guardare avanti e lavorare per la ripartenza dello stabilimento e del settore automotive torinese. Servono gli ammortizzatori sociali dedicati annunciati dalla Regione e serve un progetto di lungo respiro per Mirafiori. Solo così potremo dare certezze ai lavoratori e al territorio".

Tajani: "Non sottovalutare il caso Stellantis"

Dal mondo della politica nazionale è il vicepremier Antonio Tajani a ribadire: "Non dobbiamo sottovalutare il caso Stellantis. Il rapporto tra quella casa automobilistica e l'Italia è un rapporto d'amore. E' vero che Fiat, Marchionne e ora Stellantis, hanno avuto tanto dall'Italia ma è anche vero che hanno dato e questo matrimonio non può finire... In due anni investiremo circa un miliardo per sostenere il mercato dell'automobile: è chiaro che non è un mercato solo interno, ma dobbiamo dare delle risposte e far sì che si possa continuare a produrre in Italia con una strategia complessiva''.

E la vicepresidente e deputata del M5s, Chiara Appendino, aggiunge: "E' incredibile come un gruppo che anche quest’anno distribuirà milioni di utili ai suoi azionisti, oltre alla spropositata buonuscita al dimissionario Tavares, continui a giocare con le vite dei suoi dipendenti. Il tavolo di ieri a Torino tra azienda e sindacati non ha dato nessuna garanzia, ci auguriamo che a quello del 17 a Roma il governo batta un colpo. Sarebbe il minimo, dopo il capolavoro di autolesionismo industriale dell’azzeramento del fondo automotive da 4,6 miliardi. Intanto Elkann si rifiuta di venire in Parlamento a rispondere agli italiani. Purtroppo, tra un’azienda sfacciata e un governo inerme, in mezzo resta la disperazione dei lavoratori, e tutto ciò è inaccettabile. Aspettiamo ancora che Meloni ci metta la faccia sulla vicenda Stellantis". 

Un anno ci economia circolare

Intanto, però, a Mirafiori compie un anno il Circular Economy Hub SustaiNera: in questi dodici mesi sono stati rigenerati secondo le specifiche Oem di Stellantis 10.000 motori, 10.000 cambi e 1.000 batterie per veicoli elettrici. Inoltre sono stati ricondizionati 5.000 veicoli e 1,8 milioni di componenti processati nel centro di smistamento per le attività di rigenerazione all’interno dell’Hub o presso altri fornitori, o destinati alla rete di riciclo Stellantis.

Il business generato da tutte queste attività, sottolinea una nota del Gruppo, è sostenibile perché concorre alla riduzione dell’impatto ambientale, è redditizio e contribuisce direttamente all’obiettivo di conseguire entro il 2030 oltre 2 miliardi di euro di ricavi dall’Economia Circolare, nel segno del piano Dare Forward 2030 di Stellantis.

Il Circular Economy Hub italiano occupa una superficie totale di 73.000 metri quadrati, di cui 55.000 recuperati da una struttura parzialmente in disuso. L’Hub dà attualmente lavoro a quasi 500 dipendenti, tutti qualificati: numeri già vicini all’obiettivo prefissato di 550 dipendenti entro il 2025.

Massimiliano Sciullo

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