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Cultura e spettacoli | 13 dicembre 2024, 07:25

Da Pastis la prima mostra di Nina Bertoletti: "Torino mi ispira, spero l'entusiasmo non mi passi mai"

L'inaugurazione questa sera. La giovane artista dal 2022 realizza il progetto Appesi, disegni che il pubblico può portarsi a casa per poi condividere un pensiero: "Ho ricevuto molte risposte. Le migliori le custodisco in un taccuino"

Da Pastis la prima mostra di Nina Bertoletti: "Torino mi ispira"

Da Pastis la prima mostra di Nina Bertoletti: "Torino mi ispira"

"Da quando ne ho memoria, Torino mi aiuta e mi ispira" così la giovane Nina Bertoletti, 24 anni, che espone per la prima volta le sue opere alla Conserveria Pastis. La mostra, intitolata O in qualsiasi altra forma, rappresenta il punto di arrivo e di partenza dell’artista.

Una ricerca lunga tre anni che si pone come un alfabeto visivo, una grammatica essenziale, su cui l’artista intende costruire il proprio percorso.

La Conserveria è un bar che tuttavia è inteso anche come luogo culturale. Per te, che cosa rappresenta?

"Un luogo di formazione. Ben prima che ospitasse i miei lavori, il Pastis ospitava me. Amiche squattrinate, al liceo, ci davamo appuntamento qui per sbirciare di nascosto gli artisti che si ritrovavano ai tavolini colorati. Sognavamo di diventare come loro, di far parte di quell’humus di idee che ci parevano inarrivabili".

In mostra sono esposte nove opere: che cosa le lega?

"Una ricerca ostinata sull’equilibrio della forma. So che alla mia età può apparire presuntuoso, ma i lavori selezionati sono l’arrivo di un percorso durato molti anni. Naturalmente ogni arrivo è, per definizione, un nuovo punto di partenza, una stazione".

Da artista, Torino è una città che ti sta aiutando nel tuo percorso? Ti ispira?

"Qui ho la mia rete di supporto e collaborazione: proprio in questi giorni siamo al Pastis, chiodi e mani sporche, ad allestire “O in qualsiasi altra forma”. Ma non c’è solo l’aspetto pratico. Non mi è mai passato l’entusiasmo quasi infantile di perdermi tra i vicoli del Quadrilatero, le case liberty della Crocetta, le vecchie officine, gli angoli, i cortili. L’augurio che posso fare a me stessa è che non passi mai. E poi, per queste strade hanno passeggiato e passeggiano i miei artisti preferiti".

Da settembre 2022, va vanti il progetto Appesi. Crei un disegno a settimana, lo riproduci per sette volte e lo appendi tutti i giorni in diversi luoghi della città. Sui disegni, l'invito al pubblico a portarseli via e a raccontare il perché. I passanti poi  possono contattarti tramite Instagram per condividere pensieri sull’opera. Puoi raccontarci come è nato il progetto e che riscontro hai avuto finora dal pubblico?

"La mia parte più pragmatica direbbe che questo progetto è un’analisi di mercato. Quella più sentimentale, invece, lo vede così: creare opere e lasciarle in giro per la città affinché incontrino gli sguardi di sconosciuti e, possibilmente, li portino a interrogarsi. Finora è uno dei miei lavori più stimolanti. Ho ricevuto molte risposte. Le migliori le custodisco in un taccuino".

Sogno nel cassetto?

"Non lo dico solo per scaramanzia, ma nel mio immaginario perfetto non possono mancare pennelli, ingranaggi e qualche spazio espositivo importante, di quelli in cui ogni artista sogna di arrivare".

L'inaugurazione della mostra sarà questa sera alle ore 19. 

Chiara Gallo

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