/ Attualità

Attualità | 10 dicembre 2024, 19:29

Baratti & Milano, 150 anni di "torinesità": da Vittorio Gassman a Paolo Sorrentino, chi è passato dallo storico Caffè

Fondato nel 1874 da due garzoni diventati famosi con l'arte della fine pasticceria e confetteria, lo storico locale si prepara a un anno di celebrazioni

Baratti & Milano, 150 anni di "torinesità": da Vittorio Gassman a Paolo Sorrentino, chi è passato dallo storico Caffè

Era il 31 dicembre 1874 quando i fondatori Ferdinando Baratti e Edoardo Milano aprirono “i banchi di spaccio della lunga bottega” per accogliere gli illustri invitati della Banca Industriale Subalpina, il passage vetrato e monumentale che avrebbe preso poi il nome di Galleria dell’Industria Subalpina.

 

Il negozio di fine cioccolateria e canditi, di caramelle e confetti, di liquori, vini rinomati e acquaviti, unito al servizio caffè e ristoro, aprì poi le porte al pubblico il 1 febbraio 1875, diventando simbolo della raffinatezza della città. 

A partire da questa sera lo storico locale si prepara a un anno di festeggiamenti con eventi e iniziative, dal progetto artistico di Helga Faletti e a cura di Luca Beatrice, dal titolo “Vetrinista sarà lei”, passando per il chiosco dei gelati da passeggio, fino alle nuove collaborazioni con il Museo del Cinema.

 

Cos’è cambiato da quel 31 dicembre 1874?

"Quel giorno la Baratti & Milano si presentava al mondo, come un Caffè moderno e prestigioso, voluto da due garzoni diventati famosi grazie alla loro arte di fine pasticceria e confetteria- ci racconta Manuela Viglione, Direttore Creativo del Caffè Storico Baratti & Milano -. Per 150 anni il caffè ha superato le mode, gli usi e i costumi rimanendo un punto rassicurante per Torino. La cura, la dedizione e il coraggio sono gli stessi di allora, per la Famiglia Repetto che da molti anni oramai è proprietaria del locale. Lo sforzo costante di conservare ogni piccolo decoro, soffitto, specchio si vede entrando subito trovandosi di fronte le opere del Rubino e del Casanova. E si ritrova ancora quella ospitalità quieta  che da sempre accoglie turisti e torinesi con lo stesso sorriso. Le prelibatezze, ora come allora, sono di tradizione e le piccole novità si hanno spazio tra le storie da conservare. Questo è il Caffè Storico, secondo me, un luogo di lunga memoria dove sedersi e prendersi (e perdersi) del tempo".


Qual era il rapporto con la città di Torino e quale quello di oggi?

"La città ha sempre amato questo spazio custodito, dove si respira un'atmosfera intrisa di quella straordinaria torinesità difficile da spiegare. Io ci vedo un luogo dove la cultura e l'impresa vanno a braccetto, ricostruendo un tessuto sociale attraverso una sostenibilità vera, che è quella dei posti di lavoro e del retaggio che si consegna alle nuove generazioni. In questo compleanno importante, il Caffè Storico si apre sempre di più alle arti e ai nuovi mestieri, impegnandosi sulle collaborazioni con artigiani locali, creativi, disegnatori e confezionatori per arrivare ad artisti di fama internazionale che restituiscono alla città la bellezza che merita".

Tanti i personaggi illustri che hanno varcato la soglia del caffè, vogliamo citarne qualcuno?

"Il Baratti ha sempre avuto la caratteristica di luogo rasserenante e ispiratore, Gozzano ci scrisse la famosa Le Golose, dedicata alle donne bellissime che amava e che osservava mangiare pasticcini. Poi ci passò tutto il Teatro Regio, ma è il cinema che sorprende, il legame da poco rinsaldato con il Museo del Cinema, parte da lontano. Ne scrive Ventavoli, Andavamo da Baratti. Torna il Romano, dopo anni di Dopolavoro, il 31 Maggio 1958, l'inaugurazione strepitosa di Vittorio Gassman al Romano, lui in gran forma con due ore di recital poetico, il Piemonte di Carducci. Iniziò così una nuova epoca di teatro e cinema d'essai che doveva riportare ospiti illustri, prima o dopo ogni spettacolo, alla degustazione da Baratti. Per prima quel giorno apparve Caterina Boratto, l'indimenticabile debuttante di Vivere. Le soste al Caffè erano segnate da oneste bevute di Cavajer o di quel Cio-Cio-San che nessuno conosce: forse fu inventato per schiarire la voce di qualche Butterfly al Regio che, intanto, giaceva dietro le occhiaie vuote della facciata sopravvissuta all'incendio. Il 27 Settembre 1958 scattò un altro momento magico per la vita cinematografica, a palazzo Chiablese Maria Adriana Prolo inaugura il Museo del Cinema. La storia del cinema si sgranava sotto gli occhi stupiti dei torinesi. Da allora moltissimi gli scambi con il Romano, con l'effetto sicuro di portare la grande Maria Adriana a spasso con i suoi ospiti per il miglior gelato, con il golosissimo Henry Langlois. mitico fondatore della Cinémathèque Française, o il miglior aperitivo con Fellini e Hitchcock. E poi ancor Peppe De Santis, Massimo Girotti, Paolo Gobetti, Alberto Blandi, Catherine Sauvage, Gisela May, Giulio Einaudi, Florinda Bolkan, Paolo Sorrentino, Margherita Buy. Parliamo pure, dunque, delle frequentazioni reali, degli inviti, degli incontri, degli addii, ma nessuno ahimè potrà raccontare di un caffè deserto, alle ore buie della sera. Il caffè inesorabilmente chiude alle venti. Forse un ultimo tratto aristocratico sabaudo. Dopo mezzanotte nessun pernod per Joseph Roth". 

 

Ci sono degli episodi che sono rimasti impressi nella storia del caffè?

"Ogni giorno, il caffè ha la fortuna di ospitare da sempre le Istituzioni, le direzioni di Musei e Accademie e tutte le personalità in vena di cambiamenti. Si siedono, ordinano pranzo o una cioccolata e pianificano qualcosa di importante per la Città. Ogni giorno si osservano nuove sfide che partono proprio dai tavolini del Caffè". 

Quali sono i prodotti che più rappresentano Baratti oggi?

"Il Caffè ha una squadra di pasticceri che si tramandano ricette e segreti da inizio secolo, abbiamo in archivio alcuni taccuini meravigliosi che di pagina in pagina riportano passaggi di ricette che hanno conquistato la città. Ogni maestro lasciava una nota per il garzone che seguiva il suo ritiro. La fine pasticceria, i mignons, le tortine monoporzione, i panettoni glassati, le zeste di agrumi al cioccolato, le Uova di Pasqua, le famosissime caramelle Classiche e i Cremini sono ora sicuramente i prodotti più venduti".

 

150 anni, quali sono i sogni di Baratti & Milano per il futuro?

"Il Caffè sogna che le grandi guide gastronomiche e di viaggi d'eccellenza buttino l'occhio ai Locali Storici come straordinari custodi del tempo che guardano sempre avanti. Non ci sono guide gourmand delle Caffetterie Storiche, sarebbe bellissimo poter avere più attenzione al lavoro di fine pasticceria e di bistrot di queste meraviglie della storia d'Italia".


 

Chiara Gallo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A DICEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium