/ Cronaca

Cronaca | 10 dicembre 2024, 21:09

Eredità Agnelli, la vittoria di Margherita: gli atti dell'inchiesta penale entreranno nel processo civile

Accolta la richiesta dei legali della figlia dell'Avvocato. I difensori dei fratelli Elkann: "La gran parte delle memorie in realtà dichiarate inammissibili"

Eredità Agnelli, gli atti dell'inchiesta penale entreranno nel processo civile

Eredità Agnelli, gli atti dell'inchiesta penale entreranno nel processo civile

“I legali di Margherita prendono atto con soddisfazione che, in pieno accoglimento di quanto richiesto e a scioglimento della riserva assunta all’udienza di ieri, la dottoressa Aloj ha disposto l’integrale acquisizione nel processo civile di tutti gli atti e i documenti relativi ai riscontri del procedimento penale”. Cosi’, un una nota, i legali della figlia di Gianni Agnelli che ieri, nel corso di un udienza al tribunale civile di Torino avevano chiesto l’acquisizione nel giudizio civile dei riscontri provenienti dall’indagine penale in corso nel capoluogo nei confronti di John, Lapo, Ginevra Elkann e altri.

“Sono stati, poi, assegnati termini per riferire sulle prove testimoniali e per interpello delle parti che ormai si potrebbero ritenere documentalmente provate, anche in quanto gli Elkann e il notaio non hanno inteso fornire prove contrarie rispetto ai documenti acquisiti”, proseguono nella nota i legali di Margherita Agnelli che concludono “il giudice ha, altresì, accettato il deposito da parte degli Elkann dell’originale dell’Accordo Transattivo, disponendo che la prossima udienza, fissata per il 2 aprile 2025, sia sostituita dal deposito di note scritte, per poi provvedere sulla prosecuzione dell’istruttoria”.

Alla base del processo civile ci sono gli accordi stipulati a Ginevra nel 2004, dopo la morte di Gianni Agnelli, con i quali Margherita rinunciò alle partecipazioni nelle società di famiglia, comprese quelle della 'cassaforte' Dicembre cedute alla madre, in cambio di beni per l'equivalente di un miliardo e 275 milioni di euro. Successivamente, però, Margherita ha disconosciuto quel patto, sostenendo che le erano state nascoste le reali dimensioni del patrimonio di famiglia.

“Le memorie depositate dall’attrice sono state in larga parte dichiarate inammissibili, mentre è stata ammessa la produzione, da parte dei fratelli Elkann, dell’originale dell'accordo transattivo del 18 febbraio 2004, già prima depositato in copia (l’accordo con cui Margherita ha irreversibilmente rinunciato a tutte le sue pretese successorie). Il giudice ha ammesso la produzione dei documenti che originano dal procedimento penale in corso, ma ha dichiarato tardive e inammissibili le richieste di parte attrice per nuovi mezzi di prova”. Così in una nota i legali dei tre fratelli Elkann, John, Lapo e Ginevra, in relazione alla decisione del giudice istruttore della causa civile fra Margherita e i suoi tre figli.

redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A DICEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium