Dodici fotografie del reportage di Max Ferrero sulla fase conclusiva degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari stampate in alta risoluzione nella tipografia del carcere di Saluzzo e una esposizione di disegni, fotografie e manufatti artistici realizzati dai pazienti della Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS) Anton Martin di San Maurizio Canavese: martedì 10 dicembre sarà inaugurata a Villa Casalegno, via al Borgo 2 Pianezza (TO), la mostra “Nocchier che non seconda il vento” a cura di Bruno Mellano, Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, con il supporto del Consiglio Regionale, del Comune di Pianezza e dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio Fatebenefratelli che gestisce la REMS di San Maurizio.
All’inaugurazione interverranno:
• Mario Salvatore Castello, Consigliere Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Piemonte
• Antonio Castello, Sindaco di Pianezza
• Riccardo Gentile, Assessore alla Cultura e Vice Sindaco di Pianezza
• Max Ferrero, Fotografo, autore del reportage “Nocchier che non seconda il vento”
• Alessandro Jaretti Sodano, Direttore della REMS Anton Martin di San Maurizio Canavese
• Dante Viotti, Direttore Presidio Sanitario Fatebenefratelli di San Maurizio Canavese
• Franco Ripa, Vicario Direzione Sanità - Assessorato alla Sanità Regione Piemonte, Responsabile Settore Programmazione dei Servizi sanitari e socio-sanitari
Modera: Bruno Mellano.
La mostra racconta in pratica l’evoluzione di quelli che una volta erano denominati “manicomi criminali” e della presa in carico di pazienti con patologie mentali nell’ambiente carcerario: l’avvento delle REMS ha segnato un cambio di passo nella cura: al momento in Piemonte ci sono due REMS, una a San Maurizio Canavese, dove sono state realizzate le opere esposte, e una a Bra. Entrambe sono strutture d’eccellenza che testimoniano l’efficacia del percorso scelto per la gestione di pazienti psichiatrici nell’ambito carcerario e che aprono all’opportunità di incrementare il numero di strutture di questo tipo sul territorio.
“Garantire i diritti di ciascuno – commenta Mario Salvatore Castello, Consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale -, contribuisce all’obiettivo di fare vivere ciascuno di noi in un mondo migliore. Per questo sono felice di aver ricevuto le deleghe ai rapporti con i Garanti: questa mostra testimonia il lavoro che stiamo facendo per promuovere un approccio moderno all’ambiente penitenziario, un approccio che punti al miglioramento delle persone attraverso il miglioramento delle loro condizioni. La data che abbiamo scelto per l’inaugurazione, il 10 dicembre, è emblematica perché è la Giornata internazionale dei Diritti dell’Uomo”.
“Abbiamo voluto ospitare questa mostra nel nostro comune, all’interno del museo civico di Villa Casalegno – spiega Antonio Castello, Sindaco di Pianezza -, perché riteniamo utile e importante fare riflettere le persone sui temi del disagio mentale. Questa mostra offre ai pazienti con problemi di disagio mentale l’opportunità di esprimersi in modo artistico e costruttivo e garantisce la giusta visibilità ai lavori che sono stati realizzati e che ora vengono esposti di fronte a tutti. Si tratta di un’iniziativa con una importante finalità sociale, perché serve anche per valutare i progressi terapeutici dei pazienti ai fini di una futura loro rieducazione e riabilitazione nella comunità civile. Ringrazio la Presidenza del Consiglio Regionale perché ci ha permesso di organizzare questa iniziativa e per la disponibilità e attenzione che dimostra sempre nel sostenere e promuovere gli eventi del Comune di Pianezza”.
“Occorre innanzitutto ringraziare il Comune di Pianezza – afferma Bruno Mellano -, nella persona del Sindaco Castello e del Vice Sindaco Gentile, per la disponibilità immediatamente dimostrata alla proposta che il mio Ufficio ha formulato in accordo con la REMS Anton Martin. Si tratta di una preziosa occasione per far conoscere all'opinione pubblica il percorso di superamento degli OPG che ha portato le Regioni italiane a farsi carico dei propri pazienti autori di reato in un nuovo contesto di presa in carico sanitaria e con la necessaria e opportuna gradualità di intervento dettata dai singoli piani di assistenza individualizzata. Un grazie anche al fotografo Max Ferrero che ha - ancora una volta - reso disponibili le sue fotografie stampate in alta definizione che sono un documento storico di cosa è stata la stagione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, tragicamente sfuggiti alla chiusura dei manicomi e traghettati fino al 2015 quando finalmente sono stati definitivamente archiviati”.