"Il 17 ottobre scorso abbiamo manifestato davanti all’ufficio Immigrazione di Corso Verona per denunciare, ancora una volta, le inaccettabili condizioni delle persone migranti in attesa, come le lunghe file al freddo dell’inverno, per ottenere permessi di soggiorno o rinnovi con tempi di attesa inaccettabili", denunciano Cgil, Cisl e Uil Torino attraverso Elena Ferro, Francesco Lo Grasso e Paolo Ferrero.
"Ad oggi, a distanza di quasi due mesi, ci ritroviamo però davanti a false promesse: le risorse, di cui tanto si era parlato durante quella mobilitazione, vengono ancora impegnate per costruire e mantenere strutture dalle caratteristiche disumane in cui far arrivare e restare le persone migranti", fanno notare i sindacati. "Ciò avviene con un notevole sperpero di denaro pubblico, come ci dimostrano anche le conseguenze del caso degli accordi Italia-Albania. Sta per accadere anche a Torino, dove le proposte alternative ai CPR sono state ignorate e in silenzio si prepara la riapertura di Corso Brunelleschi, senza che nessuna discussione con le parti sociali sia stata prevista".
Cigl, Cisl e Uil sottolineano poi come la scorsa settimana sia stato "approvato un ordine del giorno che impegna il Parlamento a potenziare gli uffici immigrazione della Questura e lo Sportello Unico per l’immigrazione nelle Prefetture. Il Comune di Torino ha dichiarato la sua disponibilità, come molti altri comuni, ad agire tramite i propri uffici per velocizzare le pratiche ad esempio di ricongiungimento familiare. Chiediamo che le istituzioni si attivino subito per rendere concrete queste affermazioni di principio che condividiamo"."Torino è la prima città che dovrebbe pretendere che quell’ordine del giorno diventi realtà e che l’impegno sia mantenuto. Chiediamo che vengano assegnati i fondi per la nuova sede e per velocizzare i tempi di attesa, come abbiamo più volte richiesto, anche completando la dotazione organica del personale. Si dia finalmente una risposta dignitosa e nei tempi previsti dalla legge a tante e tanti che chiedono solo di poter lavorare onestamente e con un regolare contratto di lavoro", concludono i sindacati."Siamo stanchi di promesse e veline passate ai giornali: proprio per questo torniamo a chiedere con urgenza una nuova sede per l’ufficio Immigrazione di Corso Verona. Lo chiediamo per le/i migranti e per le lavoratrici e i lavoratori impiegati presso gli Uffici Immigrazione. Non solo sono inadeguati, freddi e non accoglienti, ma inagibili, ovvero pericolosi per chi ci lavora e chi li deve frequentare". Cgil, Cisl e Uil, quindi, stanno formalizzando al Prefetto la richiesta di convocare i Consigli Territoriali per l’Immigrazione, previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394 e in città mai attivati."Un altro modello è possibile, quello dell’integrazione, della dignità, del lavoro. Il fenomeno migratorio non si affronta generando incertezza e marginalità, né tanto meno con la violenza: serve autorevolezza per affrontare problemi seri come quelli che a causa di guerre, povertà e carestie affliggono molta parte del mondo e che, visto il quadro internazionale, non potranno che peggiorare la condizione di molte persone", è la conclusione dei sindacati.