Pochi mesi fa, il Museo d'Arte Urbana di Torino e tutto il mondo dell'arte torinese perdeva una delle figure di maggior spicco e visione: Edoardo Di Mauro. Per chiudere l'anno in corso omaggiando la memoria del suo fondatore e presidente, il MAU aprirà nel weekend la mostra “Room Numero Zeta, una stanza tutta per sé tra il reale e il fantastico” di Cikita Zeta; il vernissage è in programma sabato 7 dicembre dalle 18.30 alle 21 alla Galleria di via Rocciamelone 7/C (nel cuore di borgo Campidoglio).
Il nuovo Mau tra valori e futuro
L'esposizione rappresenta l'ultima “volontà” di Di Mauro e segnerà ufficialmente il “passaggio di consegne” con la nuova gestione guidata dall'architetto Giovanni Sanna nel ruolo di presidente, dall'architetto Alberto Garino nel ruolo di vice-presidente e dal professor Roberto Mastroianni nel ruolo di curatore artistico; una gestione che, mantenendo saldi i valori che hanno contraddistinto il museo finora, partirà nel 2025 (25° anno di attività del MAU) aprendo una fase nuova.
“Room Numero Zeta”
La mostra di Cikita Zeta, al secolo Nadia Zanellato, rappresenta un invito dell'artista ad entrare nella propria stanza sospesa tra reale e fantastico: “L'ambiente della galleria – dice Rosy Togaci, autrice dei testi critici - diventerà una sorta di stanza privata, un luogo sospeso tra sogno e realtà, dove lo spettatore potrà immergersi in un'esperienza multidimensionale. Lo stile dell'artista, riconoscibile per i suoi nuvoloni barocchi e i colori flou, riesce a trasportare l’osservatore in un mondo immaginario, talvolta esasperato e volutamente provocatorio”.
L'esperienza si preannuncia molto suggestiva: “Le sue opere – prosegue - spaziano dal piccolo al monumentale, da una bustina di zucchero ad un intero edificio, distinguendosi per la capacità di abbattere i confini tra le dimensioni, ponendo il quotidiano in dialogo con il surreale. Attraverso colori leggeri e atmosfere sognanti, Cikita Zeta ci condurrà in un viaggio visivo e mentale, un invito a riflettere sulla realtà attraverso il filtro della fantasia, in uno spazio dove le regole tradizionali della percezione si dissolvono e tutto diventa possibile”.
La performance di Missy Hypnotic
A rendere ancora più particolare l'inaugurazione ci penserà la performer di burlesque Missy Hypnotic: “Circondata - conclude Togaci – da cuscini e piumaggi , immersa in un’atmosfera quasi fiabesca, guarderà davanti a sé quasi senza interagire con il pubblico, come se quest’ultimo non esistesse. Un gesto che rafforza l’idea di isolamento e interiorità, come a voler affermare la dimensione personale e inaccessibile di questa stanza tutta per sé".