Due cittadini albanesi sono stati arrestati dalla polizia di Torino con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all’autoriciclaggio dei proventi di una truffa legata al falso trading online. Durante l'operazione, chiamata "Trade Scam", è stato eseguito un sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di 4 milioni di euro.
La truffa e le indagini
L’operazione, durata oltre due anni e coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino insieme a Eurojust, è iniziata nel 2019 a seguito della denuncia di una vittima attirata da banner pubblicitari di presunte società di investimento. La vittima era stata convinta telefonicamente a effettuare investimenti con la promessa di guadagni ingenti, scoprendo solo successivamente di essere caduta in una truffa.
Grazie al sequestro di materiale informatico, gli investigatori della Polizia Postale hanno ricostruito l’intera struttura dell’organizzazione criminale, che operava attraverso società di comodo utilizzate per riciclare i proventi illeciti. Le somme versate dalle vittime venivano trasferite su conti esteri per eludere i controlli antiriciclaggio e successivamente convertite in criptovalute tramite blockchain, complicando ulteriormente il tracciamento.
Arresti e collaborazione internazionale
L’arresto dei due albanesi è stato effettuato a Tirana grazie alla collaborazione tra la Polizia Postale italiana, la SPAK albanese (Procura Speciale contro la corruzione e la criminalità organizzata) e INTERPOL. Il coordinamento internazionale, supportato dall’Ambasciata italiana in Albania, ha permesso di eseguire i mandati di cattura e bloccare le attività dell’organizzazione.
Misure preventive
Oltre agli arresti, è stato disposto il sequestro preventivo di beni per 4 milioni di euro, accumulati attraverso le attività illecite. Gran parte del lavoro investigativo è stata dedicata all’analisi dei flussi finanziari e alla ricostruzione delle movimentazioni che avevano l’obiettivo di occultare l’origine del denaro.