Cronaca | 06 dicembre 2024, 09:02

Condizioni di lavoro umilianti all'interno del circo, il gestore sotto accusa per caporalato

L'operazione condotta dai carabinieri di Milano e Torino su richiesta del Tribunale di Genova

Condizioni di lavoro umilianti nel circo, gestore sotto accusa per caporalato

Condizioni di lavoro umilianti nel circo, gestore sotto accusa per caporalato

I Carabinieri del Gruppo Carabinieri per la Tutela del Lavoro di Milano con il supporto dei militari del Comando Provinciale CC di Torino, hanno eseguito una misura cautelare personale con obbligo di dimora e sequestro preventivo nei confronti di un cittadino italiano, titolare firmatario di una ditta che gestisce un’attività circense, ritenuto responsabile di caporalato, nello specifico per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. 

La misura è stata emessa dal GIP del Tribunale di Genova su richiesta della locale Procura della Repubblica. 

Le indagini, avviate dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Genova nel mese di dicembre 2023, sono partite da un grave infortunio sul lavoro avvenuto a Genova il 26 aprile 2023, all’interno dell’attività circense gestita dall’indagato.

Secondo la ricostruzione effettuata dai Carabinieri del NIL, la vittima, un cittadino indiano irregolare, nella fase di smontaggio del tendone del circo, privo di qualsiasi sistema di ritenuta contro la caduta dall’alto, è caduto a terra da un’altezza di circa 18/20 metri, riportando un politrauma che lo ha indotto in coma per alcuni mesi.

A seguito della caduta, secondo alcune dichiarazioni dei testimoni, l’infortunato sarebbe stato spostato dal luogo dell’evento, prontamente ripulito dalle tracce ematiche, e portato nei pressi di un camion per dissimulare l’incidente come una caduta accidentale. Il tutto per permettere al datore di lavoro di sottrarsi alle relative responsabilità in vista dei controlli del personale dell’Asl di Genova e degli organi di polizia.

Tuttavia la natura delle lesioni sarebbe risultata incompatibile con una caduta da una altezza di soli 2 metri. Il personale del Servizio Prevenzione e Sicurezza sugli Ambienti di Lavoro dell’Asl di Genova ha partecipato attivamente alle fasi investigative contribuendo alla corretta ricostruzione dell’evento incidentale.

Gli ulteriori approfondimenti effettuati a carico del datore di lavoro, hanno permesso di accertare inoltre che lo stesso avrebbe sottoposto a sfruttamento lavorativo ad almeno quattro lavoratori di nazionalità indiana, e altri in via di identificazione, per la gran parte irregolari sul territorio dello Stato, impiegandoli alle proprie dipendenze in violazione della normativa sull’orario di lavoro (riposi, ferie e permessi), sulla retribuzione nonché in violazione delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, sottoponendoli a condizioni lavorative e alloggiative umilianti e degradanti approfittando del loro stato di bisogno.

In particolare i cittadini indiani alloggiavano all’interno di un caravan composto da cinque stanze dotate di tre posti letto a castello ognuna, con una cucina e un bagno in comune per tutti e 14 i lavoratori ospitati; percepivano dai 180 ai 250 euro a settimana che doveva bastare anche per la gestione del caravan dove alloggiavano e per le proprie necessità; lavoravano sette giorni su sette, per almeno 10 ore al giorno, senza usufruire di giorni di riposo, ferie e permessi salvo rari casi in cui il datore di lavoro concedeva dei permessi trattenendo una somma dalla già esigua retribuzione; i lavoratori impiegati nel montaggio e smontaggio del tendone, erano sottoposti a condizioni di lavoro in violazione delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro in quanto, sebbene presenti sul posto di lavoro, non erano consegnati dispositivi di protezione individuali o collettivi contro la caduta dall’alto. 

Nel corso dell’operazione, è stata posta sotto sequestro preventivo la ditta individuale del datore di lavoro e di 67 mezzi, delle attrezzature circensi, in particolare del tendone, e dei conti correnti intestati al titolare firmatario.

 

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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