Massimo Manavella e lo staff del rifugio Selleries, in alta Val Chisone sbarcano, su Geo. Verrà presentato domani, sabato 7 dicembre, il documentario ‘Lassù tra le nuvole’ di Michele Tamietto che sarà tramesso, nella primavera del prossimo anno, da uno dei programmi televisivi più longevi di Rai 3. L’anteprima è in programma alle 15,30 in rifugio e sarà accompagnata da un aperitivo. “La prima volta in cui Michele mi ha parlato del suo progetto gli ho detto di no: non me la sentivo di diventare il protagonista di un documentario che raccontasse un anno di vita in alta quota. Poi i ragazzi dello staff mi hanno fatto ricredere: quando ci sarebbe ancora capitata l’occasione di finire su Geo?” racconta Manavella.
Torinese, Tamietto era già un frequentatore del rifugio, della Val Chisone, e dei personaggi pinerolesi: suo il ‘Re di bastoni’ basato sul fotografo naturalista Batti Gai. “Massimo è già di per sé un personaggio e tra il gruppo di giovani del suo staff l’atmosfera è amichevole, lontana dalle tensioni che si vivono solitamente sul luogo di lavoro: il documentario si è quindi ‘costruito da solo’ attorno a loro” commenta Tamietto. Ma l’impegno è stato comunque intenso: le riprese sono partite a fine settembre dello scorso anno e sono terminate lo scorso ottobre. Sono state una decina le salite del regista al Selleries con l’attrezzatura per riprendere le diverse stagioni dell’anno e circa due volte a settimana il regista si è spinto in diverse località del Parco Orsiera Rocciavrè per girare immagini di repertorio. “La stagione più bella per girare forse è stata quella autunnale perché i colori della natura ti colpiscono. Questa zona ha un potenziale elevato perché, assieme al Gran Paradiso, è uno dei posti in cui è più facile incontrare degli animali” aggiunte Tamietto, che di vallate alpine ne ha già immortalate parecchie. I primi documentari infatti li girò negli anni Novanta e la maggior parte riguardano il Piemonte: “Mi definisco un ‘artigiano del video’ perché lavoro in modo molto diverso dalle grandi produzioni. Faccio tutto dal solo, e al massimo mi faccio accompagnare de un amico per il trasporto dell’attrezzatura, inoltre le musiche sono curate da mio figlio”. Nella sua vita professionale si è occupato dello sviluppo di applicativi in grandi aziende di abbigliamento: prima per lo storico Gruppo finanziario tessile di Torino e poi per Valentino ma ha sempre trovato il tempo per la cinepresa. Ora, sessantanovenne, da pensionato ha la possibilità di dedicare più attenzioni alla passione che non lo ha mai abbandonato.
“In questo anno di riprese Michele è diventato un amico – dice di lui Massimo –. Pur con sentimento combattuto gli ho raccontato dei dettagli della vita qui che non avevo mai rivelato a nessuno. Sono contento di aver fatto un passo indietro e di aver accettato la sua proposta”.