Cronaca - 06 dicembre 2024, 06:56

Nel Canavese scoperto giro da oltre 10 milioni di euro per la compravendita illecita di ferro

Indiziati 51 amministratori di una società che operava nel nord Italia. L'operazione Black Scrap è della Guardia di Finanza

Scoperto giro da oltre 10 milioni di euro per la compravendita illecita di ferro

I Militari del Comando Provinciale della Guardia di finanza Torino, alla fine di un’articolata attività di indagine, denominata “Black Scrap”, hanno acquisito elementi gravemente indizianti di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti e attività di gestione di rifiuti non autorizzata, nonché di occultamento e/o distruzione di documenti contabili.

L’attività, svolta dai Finanzieri della Compagnia di Lanzo Torinese, è partita da una attività di verifica fiscale eseguita nei confronti di una società canavesana - attualmente in liquidazione -, già operante nel settore del commercio all’ingrosso e del recupero di rottami industriali e rifiuti non pericolosi.

Le Fiamme Gialle sono riuscite anche a individuare, abilmente occultata in forma digitale all’interno dei sistemi informatici aziendali, una contabilità “parallela”, grazie alla quale è stato possibile ricostruire acquisti e cessioni di oltre 54.000 tonnellate di materiale ferroso effettuati “in nero” dall’azienda, per un controvalore di circa 10 milioni di euro (oltre la metà dei quali, peraltro, regolati per contanti, in violazione alla normativa sulla circolazione valutaria).

Le indagini dei militari hanno, inoltre, consentito di appurare che le cessioni dei materiali ferrosi (tutti prodotti di scarto, considerati dalla vigente normativa alla stregua di rifiuti) erano state realizzate senza attenersi alle prescrizioni imposte dalle norme ambientali, nonché in assenza dei requisiti di conformità e tracciabilità previsti dalla legislazione nazionale ed europea.

Sono complessivamente 51 gli amministratori di società (in particolare, 4 della società canavesana ispezionata e 47 di ulteriori soggetti economici), operanti soprattutto nel nord Italia, indiziati a vario titolo per le ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, attività di gestione di rifiuti non autorizzata e occultamento o distruzione di documenti contabili quali “formulari rifiuti” e relativi documenti di trasporto.

Nei loro confronti, l’Autorità Giudiziaria ha proceduto a emettere l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.

Per quanto riguarda, infine, i soggetti ritenuti promotori del sodalizio criminale (i 4 amministratori canavesani più 1 brianzolo), la Procura della Repubblica ne ha già richiesto al Giudice per le Indagini Preliminari il rinvio a giudizio.

redazione