Gli hotel stanno tornando a essere un luogo non solo ricettivo, ma anche di incontro, di scambio e di cultura. L’NH Collection di piazza Carlina intende seguire questa linea e celebra 10 anni di attività che sempre più ha puntato sulla nascita di un vero hub culturale. Un luogo in cui unire talk letterari, concerti, mostre e collaborazioni in occasione dell’art week.
“Per festeggiare questi primi dieci anni abbiamo pensato non tanto di celebrare quello che ci sembra essere null'altro che il nostro lavoro, quanto di rappresentare ciò che ci piace definire una casa per chi arriva da fuori e un luogo di cultura evasione e oblio per chi vive a Torino” spiega il proprietario Riccardo de Giuli.
Le project room
Ed ecco quindi a partire dal 6 di dicembre cinque nuove project room aprono al pubblico, raccontando opere di artisti internazionali che utilizzano diversi mezzi, dalla fotografia al design.
Nella Galleria della Corte, Photo&Contemporary presenta una selezione di opere di due protagonisti dell’arte contemporanea tedesca e della “scene-staged photography” internazionale: Nils-Udo (1937, Lauf) e Thomas Wrede (1963, Iserlohn). Rappresentanti di due differenti generazioni di artisti che operano nel paesaggio modificandone la percezione finale attraverso il cambiamento di alcuni elementi costituitivi, attraverso diverse strategie operative. Mentre Nils-Udo interviene nell’ambiente circostante con rilevante progettualità ed importanti modifiche strutturali, Thomas Wrede invece si limita ad inserire nel contesto prescelto piccoli modelli plastici quali case, automobili, piscine etc. per il tempo dello scatto fotografico, sfruttando il punto di ripresa per creare spaesamento ed inganno visivo.
Nella Corte Interna, la Galleria Franco Noero presenta le due opere di Marc Handforth: Bench e Red Romeo. Le sculture di Handforth prendono oggetti quotidiani, spesso consumabili, come banane, anacardi, ossa di pollo, e li presentano su una scala monumentale. Influenzato dalla Pop art e dall’interesse dadaista per gli oggetti banali Handforth sceglie come soggetto oggetti quotidiani, paesaggi e situazioni, trasformandoli attraverso distorsioni di scala, materiale e forma. Descrivendo il suo lavoro come una "conversazione di base sui poli strani della vita", utilizza spesso materiali comunemente presenti nelle infrastrutture urbane.
La Sala Rossa e Sala Merz ospitano un omaggio a Paolo Pellion di Persano. Fotografo di arte e degli artisti, portatore di uno sguardo indimenticabile che ha saputo cogliere l’essenza dei suoi soggetti trasmettendo in modo sempre oggettivo le opere nel loro essere. È il suo sguardo che viene celebrato, con una selezione di alcuni dei suoi scatti preferiti, che hanno saputo cogliere, nella loro semplicità e trasparenza, l’oniricità intrinseca dei soggetti fotografati.
All’interno del bar, trova spazio la Serienumerica di Maria De Ambrogio e Stella Tosco. Le due artiste collaborano da oltre 15 anni, intrecciando un percorso creativo che unisce il design alla ricerca artistica. Con il marchio, le due designer hanno sviluppato un linguaggio unico, dove la materia incontra una narrazione intima e senza tempo. Ogni capo è pensato per durare, intrecciando qualità, memoria e il valore delle cose fatte bene. L’installazione invita il pubblico a immergersi in un universo fatto di stratificazioni visive e tattili, dove ogni elemento racconta una storia legata alla materia, alla memoria e alla trasformazione. È un progetto che vive della contaminazione tra arti visive e manualità, esplorando il confine tra il quotidiano e il poetico.
Infine, nella Sala Blu, Maïmouna Guerresi. Tornata in questi mesi in Piemonte con la mostra Breath, Keep Breathing - Noyyi, Wéyal Noyyi a cura di Marzia Capannolo, realizzata appositamente per La Crescentina - Laboratorio per l’Arte, il centro espositivo con sede in Monferrato che ospita la Collezione Monteforte-Miraglio. Per la project room dell’NH Collection Carlina di Torino Guerresi presenta una selezione di opere del progetto Breath, Keep Breathing che attraverso una rappresentazione visiva al tempo stesso delicata e profonda del femminile mostrano corpi in levitazione che rimandano a una sensazione di sospensione e di elevazione, tanto fisica quanto spirituale. In questa serie di lavori Guerresi ha sperimentato una tecnica fotografica che l’artista stessa definisce "pressioni", attraverso la quale la fotografia, appositamente rielaborata, viene manualmente stampata su un cartoncino attraverso la pressione della mano, ottenendo dei monotipi con risultati ogni volta differenti.
Le iniziative dell’8 dicembre
A Casa Gramsci, Serena Gamba alle 11 inaugura la mostra ‘Non appartengo alla terra’ a cura di Lunetta 11 e NP-ArtLab. Non appartengo alla terra nasce da un viaggio a New York, si ispira ad un viaggio, quello dei Re Magi del Sassetta, ed ha la forma di un viaggio nella storia dell’arte attraverso il colore. Serena Gamba con la sua tensione a creare visioni caleidoscopiche che attraverso la parola, il segno e la forma riportano alla memoria immagini sedimentate della storia dell’arte europea, per la mostra a Casa Gramsci perturba la propria poetica andando oltre alla parola e scegliendo la purezza del colore. L’esposizione è accompagnata dal manifesto «Made in Popolo», giunto al settimo numero, con uno scritto a firma del linguista Roberto Vetrugno. La mostra a Casa Gramsci è aperta fino al 15 dicembre su appuntamento scrivendo a info@lunetta11.com
Alle ore 12, completerà il programma di arte e musica promosso da NH Carlina per celebrare i suoi dieci anni di apertura e di condivisione con la città di Torino, il concerto del Maestro Francesco Mazzonetto. Enfant Prodige della musica classica, attualmente uno dei migliori talenti della scena italiana, suonerà R. SCHUMANN: Sonata n.2 in sol minore op.22.