Ancora un'aggressione in ambiente sanitario. E' quella che viene denunciata da Opi Torino, l'ordine delle professioni infermieristiche: la cornice è il pronto soccorso dell'ospedale Maggiore di Chieri.
Secondo le ricostruzioni, intorno alle 18.30 di ieri un infermiere è stato aggredito mentre stava dimettendo un paziente. L’aggressore, un frequentatore abituale del servizio di pronto soccorso, ha reagito violentemente colpendo l’operatore sanitario al volto. Fortunatamente, l’infermiere non ha riportato lesioni gravi. Sul posto sono intervenuti vigili urbani e carabinieri, che hanno bloccato il violento, arrestandolo e portandolo via.
"Questo episodio di violenza evidenzia quanto sia fondamentale garantire presidi permanenti delle forze dell’ordine nei centri di emergenza sanitaria - commenta Ivan Bufalo, presidente di OPI Torino -. La tutela del personale sanitario non è solo una questione di sicurezza per chi lavora in prima linea, ma rappresenta una garanzia per i pazienti stessi, affinché possano ricevere cure in un ambiente sereno e sicuro. Ringraziamo le forze dell’ordine per il pronto intervento e sottolineiamo l’importanza della recente normativa che agevola azioni tempestive in caso di aggressioni al personale sanitario".
Bufalo ha infine ribadito che il lavoro degli infermieri e di tutto il personale sanitario "va ben oltre la cura, rappresentando spesso una sfida costante per la propria incolumità. È indispensabile intensificare la collaborazione tra comparto sanitario e forze dell’ordine per prevenire episodi di violenza e proteggere chi quotidianamente si dedica alla salute della collettività".
"Non possiamo più tollerare che episodi di questo genere diventino la norma per chi lavora nei pronto soccorso e negli ospedali - commenta Claudio Delli Carri, segretario regionale di Nursing Up Piemonte -. Gli infermieri sono in prima linea per garantire la salute dei cittadini, ma troppo spesso sono lasciati soli, senza adeguati strumenti di protezione e in contesti sempre più a rischio. Chiediamo con forza alle istituzioni di adottare misure immediate per garantire la sicurezza del personale sanitario, come l’implementazione di presidi permanenti delle forze dell’ordine all’interno dei pronto soccorso".