Sono passati cinque anni, ma il ricordo di Mattia Serafini non scolorisce nelle menti di chi ha voluto bene al giovane esperto di comunicazione che collaborava con il Centro Congressi dell'Unione Industriali. E se non bastasse la scia della sua gentilezza e di un sorriso che non poteva non rimanere nel cuore di chi l'ha conosciuto e ha avuto la fortuna di lavorare con lui, a tramandarne la memoria è anche il premio che porta il suo nome e che è arrivato alla sua quarta edizione.
Un riconoscimento che premia la miglior comunicazione digitale delle imprese associate all’Unione Industriali Torino e che per quest'anno ha visto sette vincitori, nelle rispettive categorie.
Per quanto riguarda la miglior campagna per il brand aziendale, la vittoria è andata al Gruppo Marazzato nella categoria grande impresa, mentre tra le piccole e medie si è imposta la Galup. Per quanto riguarda invece la campagna per la sostenibilità ambientale, sociale ed economica, affermazione per L'Orèal (tra i grandi) e di Armando Testa per le piccole e medie. Infine, per la campagna legata a un prodotto o servizio, l'ha spuntata Coesa tra le piccole e medie, a pari merito con Yeg, Your Event Group.
Una settima azienda, tuttavia, è stata scelta per la cateogoria speciale nella valorizzazione e comunicazione del proprio patrimonio aziendale: la Lavazza.
“Il Premio è un’occasione per riunirci qui in Unione Industriali Torino, nella “casa delle imprese”, per premiare le aziende con la migliore digital strategy d’impresa - ha detto Cristina Tumiatti, Presidente Centro Servizi Industrie cui fa capo il Centro Congressi di Unione Industriali Torino -. La comunicazione digital dell’Associazione è nata per comunicare meglio e per supportare più efficacemente le imprese associate, e oggi sostiene un network composito ed inclusivo di persone, strategie ed idee”.
“Mattia Serafini è stato un capacissimo “gentile comunicatore”, esperto in digitale e social, convinto interprete dell’importanza del sistema produttivo anche verso le nuove generazioni - ha detto Silvio Marioni, vicepresidente della Fondazione SIA -. Sostenere un premio a lui dedicato è quindi un atto di affetto, di riconoscenza e di ricordo coerente alla nostra missione ed un modo di riproporne come esempio la figura”.