Politica - 05 dicembre 2024, 16:12

Referendum per privatizzare Gtt, i Radicali regalano al sindaco una clessidra: "Il tempo è scaduto"

L'iniziativa organizzata da Igor Boni e Silvja Manzi di fronte al Municipio. L'idea è seguire l'esempio già adottato dalla Regione Toscana

Referendum Gtt, i Radicali regalano al sindaco una clessidra: "Il tempo è scaduto"

l Radicali si sono ritrovati nella tarda mattina di oggi, giovedì 5 dicembre, di fronte al Municipio di Torino per chiedere al sindaco Lo Russo di far indire un referendum popolare consultivo per la privatizzazione della maggioranza delle quote di Gtt.

La richiesta avanzata già due mesi fa

Una richiesta avanzata già dal 3 ottobre 2024, che intende mettere al centro del dibattito la proposta di aprire al mercato privato il 51% delle quote azionarie del Gruppo torinese trasporti. Un modello che si isprirerebbe alla giunta della Regione Toscana, che "aprendo ai capitali privati è passata da un notevole passivo a un ottimale attivo nel lungo periodo", ha spiegato Igor Boni."Questa richiesta la facemmo anche ad Appendino e da lei ricevemmo una risposta negativa, ma il fatto che non ci siano risposte dalla giunta attuale non è casuale, la maggioranza è chiaramente contraria", continua Boni. "Questa situazione evidenzia un cambiamento nel centrosinistra torinese, se nel 2013 il sindaco Fassino pensò a una privatizzazione di Gtt, e parte del Pd e Moderati erano d'accordo nonostante l'iniziativa non fu accolta, oggi lo stesso centrosinistra dimostra d'aver fatto marcia indietro cambiando idea".

"Dal 3 ottobre ancora nessuna risposta"

"Il 3 ottobre abbiamo presentato un'istanza al sindaco e a due mesi non abbiamo ricevuto una risposta – ha commentato l'esponente dei Radicali Silvja Manzi – Abbiamo presentato questa richiesta anche per aiutare il sindaco stesso, così facendo potrà portare all'apertura di un dibattito tra i cittadini aprendo definitivamente il tavolo delle discussioni per questa proposta, un referendum consultivo fa proprio questo".Al termine del sit-in organizzato di fronte a Palazzo Civico, Boni e Manzi hanno portato una clessidra alla segreteria del sindaco Stefano Lo Russo. Un gesto simbolico che intende lanciare un messaggio chiaro al primo cittadino: "Caro sindaco il tempo è scaduto, sono passati due mesi dalla nostra istanza è ora di risposte".

Clessidra per Lo Russo: "Il tempo èscaduto"

Ad accompagnare la clessidra anche una lettera con sopra scritto: "Chiediamo a Lei con la presente istanza di fare propria questa proposta e contribuire ad offrire alla Città un dibattito, un confronto, sul futuro della governance di GTT, tramite la consultazione referendaria dei torinesi, con l'auspicio di poter superare veti preconcetti che ad oggi si sono dimostrati causa dell'aumento delle inefficienze".