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Attualità | 03 dicembre 2024, 15:10

Il pallone come medicina: Teatro Regio e Fondazione Candiolo scendono in campo contro il cancro

Sensibilizzare e raccogliere i fondi per la ricerca: con questo spirito sabato 7 si giocherà la partita di beneficenza presso il campo del Cit Turin

Il pallone come medicina: Teatro Regio e Fondazione Candiolo scendono in campo contro il cancro

Il pallone come medicina: Teatro Regio e Fondazione Candiolo scendono in campo contro il cancro

La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro e il Cral del Teatro Regio saranno protagonisti di una partita speciale, scendendo in campo per 'dribblare' i tumori grazie all'evento "In Campo contro il Cancro". L'appuntamento è sabato 7 dicembre, presso il campo da calcio del Cit Turin, in corso Ferrucci 63/A.

Fare squadra per combattere il cancro

Sensibilizzare sull'importanza della ricerca oncologica e raccogliere fondi, questi saranno i veri punti cardine della partita che vedrà protagonisti sul prato verde i musicisti del Regio e i volontari dell'istituto di Candiolo, realizzando così due squadre d'eccezione pronte a trasmettere un messaggio forte e mirato: fare squadra per combattere il cancro.

"Sarà una manifestazione di solidarietà importante, per l'amministrazione è fondamentale percorrere strade come questa per un sostegno a chi ne ha fortemente bisogno – ha commentato l'assessore allo Sport Mimmo Carretta Il Regio e Candiolo sono luoghi e realtà iconiche di Torino, che completano le molteplici storie le quali intercciandosi lanciano messaggi di sostegno vero". 

"Oltre che un teatro, siamo una comunità di persone che lavorano per la cultura e nulla impedisce iniziative come queste, il Regio vuole essere protagonista della città – ha spiegato il Sovraintendente del Regio Mathieu Jouvin C'è un legame unico tra Candiolo e il Cral e la trovo una bella cosa questa, soprattutto perché siamo uniti per sostenere una Fondazione di ricerca attraverso lo sport che rappresenta al meglio il senso di comunità".

"La partita più importante da vincere"

"La nostra sarà una squadra rinnovata, partimmo dagli anni 70 fino allo stop del 2011 ma rinascendo nuovamente quest'anno – ha dichiarato il presidente del Cral Gianni Maffei Oggi abbiamo un nucleo sportivo composto da coristi, tecnici di palcoscenico e anche direttori di orchestra, ma abbiamo il sogno di realizzare per il futuro anche una squadra femminile. Cerchiamo sempre di adoperarci per iniziative come questa, per noi è un punto di partenza per collaborare sempre più con queste realtà".

"Ci sono più storie che si intrecciano in questo contesto: da una parte le istituzioni che sostengono realtà che da sempre rappresentano eccellenze territoriali, e dall'altra parte abbiamo i mondi della cultura e dello sport, i quali si sposano perfettamente con i nostri valori – ha detto il Responsabile Marketing Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Andrea Bettarelli Candiolo è soprattutto fatto da persone, da ricercatori e volontari unici nel loro lavoro, e questo evento rappresenta molto più di una partita di calcio perché è un momento di unione e condivisione". 

I pazienti di Candiolo testimonial dell'evento

Sarà dunque un evento pronto a fare breccia nel cuore delle persone e dei tifosi che sugli spalti assisteranno alla partita, unendo così cultura e ricerca sotto la bandiera dello sport. Inoltre tra i principali organizzatori della partita ci sono gli stessi pazienti dell'istituto di Candiolo, oggi diventati anche testimonial riguardo l'importanza della prevenzione oncologica. Come Vittorio Samaritani, paziente a Candiolo a seguito di un tumore nell'area dei polmoni, ma che non si dà mai per vinto, anzi continua a lottare e a farlo anche per gli altri.

"Se io sono qui è perché alla fondazione Candiolo mi hanno trasmesso una mentalità che non pensavo di avere – ha raccontato Samaritani – qualsiasi persona che mi è capitata di conoscere nelle attività di cura di infusione mi trasmette qualcosa, e quando esco cammino sollevato da terra. Anche il teatro Regio alla città di Torino ha sempre dato molto, per esempio i lavoratori fuori dal proprio turno lavorativo non si sono mai tirati indietro per fare un qualcosa di più, questo perché è il vero teatro di Torino".

Marco D’Agostino

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