La libreria La Ciurma spegne la sua prima candelina. Situata in via Caprera 28b, a due passi da piazza d’Armi, è diventata un punto di riferimento per i lettori del quartiere di Santa Rita: “Non è periferia ma in zona di librerie non ce ne sono mai state" spiega il proprietario Daniele Cargnino.
36 anni, con laurea in regia al Dams, si è lanciato in quest’avventura a ottobre 2023 da appassionato lettore e scrittore: “Sono nato e cresciuto in questo quartiere, ho iniziato a pensare a un posto in cui vendere e consigliare le persone. Volevo mettere a disposizione la mia conoscenza dei libri per chi non vuole perdersi nelle grandi catena o su Amazon”.
Con la sua libreria indipendente ha organizzato diverse iniziative fin dall’inizio con gruppi di lettura e eventi per bambini “Ci tengo a organizzare questi appuntamenti perché la società e la condivisione sono i valori aggiunti della libreria. Per questo sta diventano un luogo di incontro. Anche per questo si chiama La ciurma, perché richiama l’idea di gruppo, la libreria la fa chi ci vive attorno”.
Gli incontri con gli autori sono uno dei punti di forza della libreria. “Abbiamo avuto il boom con Amélie Nothomb, c’era gente per strada. Tra gli altri abbiamo anche avuto Alice Basso e Margherita Oggero. Tendenzialmente organizziamo sei o sette incontri al mese, così da coinvolgere sempre più lettori possibile con più scrittori e scrittrici di qualità e far sì che il quartiere torni vivo”.
I lettori ci sono ancora nonostante i tempi che cambiano. “I generi che vanno di più sono il giallo e il noir, ma abbiamo tanti libri per l’infanzia e i ragazzi, insieme alla narrativa per adulti da case indipendenti. I libri li scelgo personalmente”.
Il primo anno è sempre il più duro, ma Daniele Cargnino è ottimista. “È difficilissimo il primo anno fare un salto in avanti a livello economico, ma penso valga per tutte le attività. Per fortuna gente che legge ce n’è ancora. Sono però contento perché durante le presentazioni e gli incontri con gli autori e le autrici c’è tanta gente, c’è bisogno di contatti dal vivo. Da quando c’è stata la pandemia, le persone hanno più voglia di uscire. In generale, se riesci a crearti dei lettori fissi, nel bene o male hai speranza”.