Una vetrina per la manifattura torinese, in tutte le sue forme. Si è sollevato questa mattina il sipario su Sepem 2024, che tra oggi e domani ospita a Lingotto Fiere circa 90 espositori del mondo produttivo.
Una prima edizione di un evento a matrice francese, ma che sbarca a Torino e che, mai come i questi giorni, ospita un dibattito fondamentale sul presente, ma soprattutto sul futuro del tessuto economico. "Sarà un 2025 in chiaroscuro e cercheremo di fare in modo che si possa continuare ad agire, anche in collaborazione stretta con Liguria e Lombardia - commenta l'assessore regionale alle attività produttive, Andrea Tronzano - Mancava nel panorama torinese una fiera della manifattura e come Regione cercheremo di stare vicino a un evento cosi".
"Spesso ci si lamenta di quel che viene portato via da Torino. Oggi comincia qualcosa di nuovo ed è un segnale incoraggiante", dice la vicesindaca di Torino, Michela Favaro.
Incognita auto e post Tavares
L'evento, iniziato oggi, prosegue fino a domani. Periodo storico in cui è impossibile non parlare di Stellantis, con il suo carico di incognite. "Vedremo cosa succederà con l'auto e dopo Tavares - aggiunge Tronzano - ma sono sicuro che Mirafiori manterrà un ruolo centrale. Dovremo rimanere all'avanguardia, senza però dimenticare aerospazio e semi conduttori, che sono il petrolio del futuro".
"Sull'auto ci conforta l'apertura della Von der Leyen su motori endotermici e nuovi carburanti green: sarebbe un bel regalo di Natale per allentare un po' le tensioni nel settore", commenta la vicesindaca Favaro.
Problemi da affrontare in squadra
"Affrontare problemi complessi insieme è meglio ed è fondamentale avere una vetrina del territorio sulla manifattura", commenta Dario Gallina, presidente Camera di commercio di Torino. "Il 2025 sarà molto complicato, ma dobbiamo accelerare sulle politiche industriali. Le aziende devono stringere i denti: continueremo a fare pezzi, a fare manifattura, ma con le nuove tecnologie. A cominciare dal l'intelligenza artificiale".
DNA che sa adattarsi
E Nicola Scarlatelli, presidente CNA Torino, aggiunge: "Non esiste un territorio manifatturiero come Torino. Ed è bello vedere tanti giovani, auguro loro di studiare, metterci le mani e metterci il cuore".
"Abbiamo già affrontato difficoltà in questo territorio: ma le piccole hanno sempre saputo riorganizzarsi. Il tema auto non nasce ieri, con Stellantis, ma già con Fca e con Fiat. E se la filiera delle piccole continua a esistere, vuol dire che abbiamo nel DNA la capacità di adattarci. Lavoriamo per auto, ma anche navale, biomedicale e altro ancora".
Coinvolgere i giovani, spingere sui settori che assumono
Alberto Dal Poz, vicepresidente dell'Unione Industriali sottolinea che "eventi così stimolano azioni di network e di collaborazioni tra le aziende. Ma è coinvolgere i giovani la sfida più efficace: dobbiamo sostenere settori che stanno assumendo come l'aerospazio, che ha prospettive di crescita occupazionale almeno fino al 2030". Sul tavolo, però, ci sono anche le difficoltà legate al Piano 5.0: "Troppa attesa e complessità di accesso, rispetto a Industria 4.0. Ma sarà indispensabile procedere nella semplificazione".
Mentre Gabriele Muzio, responsabile area tecnica Api Torino, conclude: "Le pmi hanno bisogno di essere prese per mano e aiutate a fare sistema. Mai come in questo periodo. Anche noi vediamo luci e ombre, ma non possiamo più ritardare di adeguarci sul tema Esg, che sono sempre più fondamentali nelle filiere".