Economia e lavoro - 02 dicembre 2024, 12:19

Case sfitte al Comune, la Lega alza gli scudi: “Misura Stalinista, sindaco ostaggio dei comunisti. A Torino troppe Salis"

Al centro della contestazione la delibera di iniziativa popolare Vuoti a Rendere che chiede un censimento delle case inutilizzate, fino alla requisizione per i proprietari di almeno cinque alloggi che si rifiutano di collaborare con la Città. Per i leghisti: “È incostituzionale"

Una delibera di iniziativa popolare che la scorsa settimana è arrivata in consiglio comunale, ora al centro di una bagarre politica con la Lega che questa mattina, lunedì 2 dicembre, ha espresso la sua totale contrarietà. Ad essere contestata la misura portata avanti dalla campagna "vuoti a rendere” firmata da 1.684 cittadini torinesi e presentata circa un mese fa durante un Diritto di Tribuna sulle nuove tutele per il diritto alla casa. 

Cosa prevede la delibera

Secondo i firmatari il problema va affrontato con il contrasto alle situazioni di ingiustificato abbandono del patrimonio edilizio pubblico e privato, prima attraverso un censimento mirato e, conseguentemente, con la restituzione alla città degli alloggi non utilizzati.

Tra le proposte c'è il censimento delle abitazioni non utilizzate con la diffida ai proprietari di alloggi vuoti a cui viene chiesto di motivarne l’inutilizzo. Il provvedimento riguarderebbe i possessori di almeno cinque unità abitative. Qualora questi proprietari si rifiutassero di collaborare, si legge nella delibera, la Città dovrebbe poter intervenire con sanzioni economiche o amministrative, fino alla requisizione dell’alloggio sfitto. 

La Lega sul piede di guerra

Contrarietà espressa su tutta la linea dal gruppo Lega di Torino. 

“È un attacco alla proprietà privata” è il commento del capogruppo della Lega Fabrizio Ricca, che definisce l'iniziativa una “misura stalinista” che guarda al modello dell’”espropriazione proletaria”. 

“Di Salis ne abbiamo viste già molte - continua con una sferzata all’europarlamentare di Avs - Il comune di Torino pensi ai propri immobili, come Askatasuna, prima di occuparsi di quelli degli altri, ottenuti con sacrifici. Questa delibera è una follia”.

Dello stesso avviso la deputata leghista Elena Maccanti: “Lo Russo è ostaggio dell’estrema sinistra. Mentre il centrodestra a Roma mette a legge il reato di occupazione abusiva, dall’altra a Torino c’è una delibera con all’interno la parola ‘requisizione’, riferita a immobili di privati. Ci aspettiamo una presa di posizione da parte del sindaco.”

Secondo il consigliere Giuseppe Catizzone la delibera è anticostituzionale, oltre a rappresentare un problema in termini economici e amministrativi.

"Aumentare le tasse o requisire i beni abbandonati penalizzerà indiscriminatamente chi, per varie ragioni, non può o non vuole utilizzare i propri immobili - si legge in una nota della Lega - Queste misure, di fatto, additano i proprietari come i responsabili di un problema sociale complesso e alimentano un clima di odio sociale dagli effetti incontrollabili.”

Le controproposte

Tra le proposte avanzate come contro proposta dagli esponenti del Carroccio c’è la riduzione di Imu per chi mette a disposizione immobili per affitti agevolati e il potenziamento di LO.CA.RE., l’Agenzia Sociale Comunale per la Locazione.

"Chi stabilirà se un bene è inutilizzato in modo “ingiustificato”? - concludono Maccanti, Ricca e Catizzone -  Quali garanzie avranno i proprietari che vedono i propri diritti compressi? La soluzione non è trasformare il Comune in un ente che diffida e requisisce, ma in un’istituzione che incentiva e media per il bene della comunità”.