Colpo di scena nel mondo Stellantis. L'amministratore delegato, Carlos Tavares, si è dimesso. Una notizia che arriva come un fulmine a ciel sereno anche se, nei mesi scorsi, si erano rincorse voci su un mandato ormai al capolinea e che difficilmente sarebbe stato rinnovato.
Ora è ufficiale, proprio in un momento che culmina con difficoltà enormi che non solo il Gruppo automobilistico, ma tutto il settore a livello europeo sta soffrendo.
Boom di cassa integrazione per gli operati ex Fiat, ma soprattutto uno stabilimento di Mirafiori in cui si contano le settimane di lavoro in messo a mesi di chiusura pressoché totale, almeno per le Carrozzerie
I commenti della politica: "E' già il passato"
Non si sono fatti attendere i commenti, sia dal mondo sindacale che da quello politico. Proprio Tavares, nelle scorse settimane, era stato audito in Parlamento senza rilasciare dichiarazioni rassicuranti sul futuro dell'auto in Italia. “Siamo curiosi di sapere quanto prenderà Carlos Tavares come “premio” economico dopo la sua disastrosa gestione” scrive in una nota stampa la Lega.
Mentre da sinistra è Avs a far sentire la propria voce: "Le dimissioni di Tavares sono già passato. Adesso si tratta di pensare al futuro. Ci auguriamo che chi sarà il nuovo o la nuova AD cambi immediatamente rotta rispetto al suo predecessore - dicono Sara Diena ed Emanuele Busconi, capogruppo e consigliere di Sinistra Ecologista in Comune - Serve un piano industriale complessivo e in particolar modo per Mirafiori, fatto di investimenti, nuovi modelli e assunzioni, nella direzione della transizione ecologica, perché se si proseguirà su questa strada l’automotive torinese e italiano si spegnerà, lasciando a casa centinaia di migliaia di persone, perdendo competenze ed esperienza che da decenni caratterizzano il nostro territorio. E serve un dialogo costante e reale con lo Stato e le istituzioni a ogni livello. Gli AD passano, i lavoratori e la lavoratrici in cassa integrazione restano”.
E Alice Ravinale, capogruppo di Avs in Consiglio regionale, aggiunge: "Attendiamo di capire quale sia stata la divergenza di vedute riportata nel comunicato ufficiale di Stellantis che ha portato Tavares alle dimissioni anticipate: per noi è certamente necessario che si apra una fase nuova rispetto ai mancati impegni e alle mancate risposte degli ultimi anni. Stellantis sta mettendo in ginocchio il nostro territorio: non c'è solo cassa integrazione, ci sono anche i gravi ritardi nei pagamenti ai fornitori dell'indotto. Quel che è certo, è che la persona a cui chiedere conto da ora in poi è John Elkann, presidente e ora anche a capo del Comitato Esecutivo che sostituirà ad interim il CEO. Dopo il rifiuto ad andare in Parlamento, ora ci aspettiamo la sua presenza al Consiglio Regionale aperto sull'automotive che abbiamo chiesto con le altre opposizioni e che si svolgerà a inizio 2025".
“La dimissioni di Carlo Tavares e il cambio ai vertici di Stellantis rendono ancora più urgente e non procrastinabile un chiarimento da parte della società sul piano industriale” afferma la presidente del gruppo consiliare PD del Piemonte Gianna Pentenero. “Abbiamo bisogno di conoscere quale strategia la società intende seguire in Italia e in Piemonte, quali sono i piani produttivi, occupazionali e gli obiettivi di investimento” continua Pentenero. Che poi conclude: “È un dovere nei confronti di un territorio che ha dato uno dei maggiori contributi in Italia per lo sviluppo del settore automotive”.
L'ex sindaca Chiara Appendino, ora parlamentare M5s, dichiara: "Tavares non ci mancherà, la sua gestione è stata drammatica per l'Italia. Ora la proprietà Stellantis non ha più scuse: presenti un piano industriale serio. Al Paese, alle imprese e ai lavoratori non serve un capro espiatorio ma un'inversione di rotta della linea aziendale".
"Si apre una nuova fase che vedrà istituzioni e il Comune come attenti osservatori. Abbiamo avuto rassicurazioni dagli azionisti. Ma a parte gli investimenti ci interessano livelli occupazionali e modelli. Bisogna mettere davanti tutto gli interessi dei lavoratori e le capacità che questo territorio può esprimere", ha detto invece l'attuale primo cittadino, Stefano Lo Russo.
I sindacati: "Guardare avanti e cambiare passo"
"Le dimissioni di Tavares non mi lasciano stupefatto, era nell'aria il divorzio dal gruppo Stellantis - dice Edi Lazzi, segretario generale della Fiom di Torino -Ora si tratta di guardare avanti, chiunque sia il nuovo AD deve immediatamente cambiare passo rispetto a Tavares. Serve un piano industriale complessivo e in particolar modo per Mirafiori, fatto di investimenti, nuovi modelli e assunzioni. Da parte nostra ci mobiliteremo immediatamente per chiedere un incontro appena sapremo chi sarà il successore di Tavares".
"Apprendiamo dagli organi di stampa che il CDA di Stellantis ha accettato le dimissioni di Carlos Tavares - aggiunge Rocco Cutrí, segretario generale FIM-CISL Torino e Canavese - Non siamo interessati al "toto nomi", le agenzie riportano la notizia che a guidare il gruppo sarà un comitato guidato da John Elkann che già da parecchio tempo ha lasciato la gestione industriale per dedicarsi Exor. È evidente che la politica dell'azienda orientata in maniera spinta sull'elettrico puntando soprattutto su incentivi all'acquisto è stata fallimentare. Altro grande errore del gruppo capeggiato da Tavares è stato giocare una partita in solitaria mentre tutti gli altri costruttori europei, in questa difficile era della transizione energetica, cercano di fare fronte comune soprattutto in riferimento alle politiche europee".
"È quanto mai necessaria una revisione del piano industriale nel solco di una transizione meno spinta, una maggiore offerta di motorizzazioni green ma alternative all'elettrico, più modelli di largo consumo a prezzi sostenibili", conclude Cutrì. "Auspichiamo che Stellantis torni a sedersi al tavolo con parti sociali e Governo con la disponibilità di arrivare ad accordi programmatici sul nostro paese e su a Torino, città in cui rischiamo di perdere automotive e componentistica in cui siamo leader a livello nazionale".
E Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic Confsal, aggiunge: "Le dimissioni anticipate di Tavares erano già ventilate da qualche tempo ed arrivano in un momento molto complicato per il settore in Europa, come dimostra l'esplosione del caso Volkswagern. Spero che non siano presagio di tempi ancora più duri per i lavoratori italiani, e che queste dimissioni non portino ad un cambio di approccio del management".
“Non commento le decisioni di un grande gruppo. L’auspicio è che il dialogo con i vertici di Stellantis porti a risultati concreti”, ha invece detto il presidente dell’Unione Industriali di Torino, Marco Gay. "Torino e il suo straordinario indotto di aziende, lavoratori e competenze merita centralità nel gruppo per le sfide della mobilità di produzione e innovazione”.