Bitcoin ha avuto un novembre di fuoco, dopo le elezioni statunitensi infatti il token ha accelerato spingendosi fino alla soglia dei 100.000$ senza però riuscire a sfondare questo tetto e fermandosi al massimo storico di 99.800$ prima di vedere una correzione che ha riportato la criptovaluta poco sopra i 90.000$.
Nell’ultima settimana il prezzo è stato volatile, ritornando anche a 97.357$ nella giornata di ieri. Questo rimbalzo non è durato a lungo e ora BTC è nuovamente poco sopra i 95.000$ e pertanto è necessario fare un po’ di chiarezza su cosa sta accadendo. Secondo gli analisti, l’asset potrebbe subire una correzione significativa del 20 o 30% prima di raggiungere la soglia dei 100.000$.
Tale analisi nasce da tendenze storiche e dal fenomeno del “retracement”. Un calo del 30% dal massimo storico potrebbe riportare, ipoteticamente, BTC sotto i 70.000$, rappresentando un’ottima opportunità di rientro per gli investitori. In attesa di questo fenomeno, molti stanno diversificando e investendo in meme coin come Pepe Unchained, la cui presale vola oltre i 55 milioni di dollari.
Equilibrio di mercato e trend rialzista
Prima del prossimo trend rialzista si sta creando un equilibrio di mercato dovuto in parte ad alcuni fattori da non sottovalutare. Il primo è il recente rallentamento degli afflussi verso ETF, l’altro è invece la pausa dagli acquisti di BTC da parte di MicroStrategy. Nonostante i deflussi temporanei di ETF spot su Bitcoin, si prevede che ben presto questi riprenderanno il loro slancio, fungendo da catalizzatore per un rimbalzo di BTC.
Il raggiungimento di 100.000$ è visto in modo molto significativo e non rappresenta solo una soglia di prezzo. Si tratta di un vero e proprio cambio di paradigma che fornirà una nuova percezione del denaro e degli asset di valore. I fattori chiave da monitorare sono dunque la potenziale correzione che potrebbe riportare BTC nella fascia poco sopra i 70.000$ e i deflussi cumulativi di 122 milioni di dollari che possono portare a una debolezza nel breve termine.
Sul lungo periodo è possibile invece aspettarsi una ripresa degli afflussi verso ETF spot e un’accelerazione degli acquisti istutizionali di BTC, soprattutto da parte di MicroStrategy. Questa è solo una battuta d’arresto temporanea che può convertirsi in opportunità di investimento. Ma nel frattempo non c’è bisogno di restare con le mani in mano poiché le alternative esistono e sono sicuramente valide.
PEPU è l’alternativa, ma ancora per poco
Il settore delle meme coin si appresta a vedere cambiamenti importanti, grazie al lancio di token come PEPU, del progetto Pepe Unchained, che punta a ridefinire l’utilità e la scalabilità delle criptovalute del segmento. La prevendita ha raggiunto uno status leggendario, raccogliendo oltre 55 milioni di dollari in finanziamenti, una cifra davvero incredibile e che non accenna a fermarsi nonostante manchino ormai poco più di due settimane alla chiusura della prevendita.
Prima che sia troppo tardi e il treno parta, è importante valutare l’investimento in questo momento, quando il token ha ancora un costo contenuto di 0,01295$, un prezzo che difficilmente si vedrà nuovamente quando il token sarà lanciato sui principali exchange decentralizzati e centralizzati. PEPU può avere un vero lancio esplosivo con incrementi 100x grazie al suo ecosistema, basato su Layer-2.
Mentre la maggior parte delle meme coin opera su Layer-1, la rana si libera da queste “catene” e può sfruttare tutte le funzionalità della blockchain, incrementando la velocità transazionale e riducendo i costi di commissione. Ma i vantaggi noon si fermano qui, poiché il team di sviluppo ha già annunciato il lancio di Pepe’s Pump Pad, un launchpad pensato per consentire di creare meme coin su Ethereum con pochi clic, emulando il successo di Pump.fun su blockchain Solana.
Per spingere ulteriormente l’ecosistema sarà attivo anche il programma Frens with Benefits, che prevede ricompense per tutti gli sviluppatari che realizzeranno applicazioni per la Layer-2 di Pepe. Un momento davvero storico per le criptovalute e anche per il meme Pepe the Frog, che potrà spingersi verso nuove vette, superando anche il successo avuto con Pepecoin (PEPE).