Politica | 25 novembre 2024, 15:42

Donne vittime di violenza: una mostra e due proposte su disabilità e controllo economico

Presentate due proposte di mozione del centrosinistra su due temi specifici di violenza contro le donne

Donne vittime di violenza: una mostra e due proposte su disabilità e controllo economico

Donne vittime di violenza: una mostra e due proposte su disabilità e controllo economico

Nella giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne, in Consiglio Comunale due proposte di mozione e una mostra fotografica. A spiegare gli atti sono stati i proponenti Angelo Catanzaro (consigliere PD) ed Elena Apollonio (capogruppo DemoS e Presidente della Commissione Diritti e Pari Opportunità), che hanno presentato la prima mozione sulla violenza contro le donne con disabilità, e Tiziana Ciampolini (capogruppo di Torino Domani), che ha presentato la seconda sul tema della violenza economica.

A presentare gli atti anche il capogruppo del PD in Consiglio Comunale, Claudio Cerrato, il Presidente della Commissione Sanità e Servizi Sociali Vincenzo Camarda e la presidente del Consiglio Comunale Maria Grazia Grippo.

"Abbiamo scelto di presentare questo atto - ha spiegato Catanzaro - perché dalle analisi risulta che il 36% delle donne con una disabilità fisico o motoria ha denunciato una violenza psicologica o fisica e se si tratta di una disabilità intellettiva o psichica la percentuale è del 50%. È un dato assolutamente preoccupante perché non si parla di questo tipo di violenza. C'è un altro fenomeno che è la vittimizzazione secondaria, ovvero che non c'è sufficientemente una formazione professionale da parte di chi è preposto ad aiutare le donne con disabilità, ad esempio gli operatori sociosanitari e le forze dell'ordine e c'è il rischio di una minimizzazione della denuncia. Ecco perché abbiamo scelto di scrivere questo atto, in cui chiediamo ci sia una campagna di sensibilizzazione su questo tema e che ci sia un maggior supporto al centro anti violenza del Comune di Torino che si occupa di donne con disabilità".

"La seconda mozione è incentrata sulla violenza economica - ha aggiunto Ciampolini - Si parla di una delle forme di violenza più insidiose che le donne possano subire, cioè che gli uomini controllino le entrate economiche familiari. È insidiosa perché non solo le donne non la riconoscono, ma nemmeno le reti a cui le donne si rivolgono. In Italia siamo all'87° posto rispetto al gender gap, preceduti da Uganda, Cipro, Mongolia e Timor Est. Nel dicembre del 2020 è stato introdotto il Reddito di Libertà verso questo tipo di donne, per l'uscita dalla dipendenza con un contributo di 400 euro mensili. Tra il 2020 e il 2022 a livello nazionale hanno beneficiato di 2500 donne, quando sono 21 mila quelle seguite dai centri anti violenza. In Piemonte da ottobre 2021 sono state 486 le domande accolte e 286 quelle non accolte per la fine dei fondi disponibili. Per questo chiediamo di fare sensibilizzazione su lungo periodo, richiedere tramite l'ANCI che i fondi del Reddito di Libertà siano aumentati, avviare un tavolo inter istituzionale per mettere a punto un sistema sanzionatorio contro colore che vittimizzano economicamente le donne".

Sullo stesso tema, il dibattito proseguirà domani durante un incontro alle 15:30 in Sala delle Conne di Palazzo Civico, quando politici, docenti universitari e esperti dialogheranno sulle strategie a sostegno delle donne vittime di violenza economica. Proprio di fronte a Sala delle Colonne, intanto, è esposta fino al 4 dicembre la mostra fotografica 'History of Violence' del fotografo torinese Claudio Cravero. Si tratta di 10 ritratti con soggetti donne riverse a terra, a volto coperto, parte di un progetto che ha preso vita dal 2008 al 2015 e riproposto da oggi proprio per la Giornata contro la violenza sulle donne.

"Entrambi gli atti - ha commentato Apollonio - sono frutto di un lavoro effettuato nella Commissione diritti e pari opportunità. Alcuni dati estremamente preoccupanti: l'82% di donne vittima di violenza perde vita per mano maschile, spesso in ambito familiare. I dati di Torino del procuratore Cesare Parodi parlano di 4841 casi di violenza di genere domestica nell'ultimo anno contro i 4710 dell'anno precedente. Sono 1347 contro 1296 dell'anno prima i casi di violenza in famiglia. I casi di stalking sono ora 554 contro 543 dell'anno precedente. Sono numeri che si commentano da soli e rendono la drammaticità della situazione che come consiglio comunale e Commissione diritti cerchiamo di contrastare con iniziative concrete come quelle presentate oggi".

"La Città di Torino - ha concluso Camarda - già attiva con iniziative come il Servizio Antiviolenza per persone con disabilità Il Fior di Loto, vuole rafforzare il proprio impegno a livello locale e nazionale, contribuendo a costruire una società più inclusiva e sicura per tutte le donne. È un tema sul quale la nostra città è chiamata a fare un passo avanti, davanti ai dati crescenti. Un appello alla regione è continuativo: servono gli psicologi, abbiamo visto come sia difficile denunciare anche nel caso della violenza di genere".

Francesco Capuano

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