Il 7% delle famiglie del Piemonte ha difficoltà a pagare l’energia elettrica mentre per il 16% degli italiani la bolletta della corrente è una preoccupazione costante e sentita.
Significa che in Piemonte il 7% delle famiglie soffrono di povertà energetica con la conseguenza di avere estrema difficoltà ad accedere ai servizi essenziali come riscaldarsi e farsi una doccia calda d’inverno, raffrescare gli ambienti d’estate, poter cucinare adeguatamente e riuscire a illuminare tutte le stanze della casa.
E’ questo ciò che emerge dall’analisi realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato, che ha esaminato i dati per il 2023 rilasciati da OIPE, Osservatorio Italiano per la Povertà Energetica.
“Siamo molto preoccupati perché con l’arrivo dell’inverno tale situazione assumerà caratteristiche di gravità per anziani poveri, fasce deboli e non autosufficienti - afferma Giuseppe Falcocchio, Presidente di ANAP Torino e Piemonte (l’Associazione Nazionale degli Anziani e Pensionati di Confartigianato) – ma anche per i lavoratori e le famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese e che hanno notevoli difficoltà di fruire di beni e servizi energetici indispensabili”.
In questa classifica, dove il Piemonte è al decimo posto, la regione più virtuosa è la Toscana che ha solo il 4,5% di famiglie colpite da questa povertà; al contrario è chiusa dalla Calabria al 22,4%, contro una media nazionale del 7,7% (2,2 milioni di persone).
Nel 2022 la spesa energetica annuale media delle famiglie italiane (energia elettrica e riscaldamento) è passata dai 1.415 euro del 2021 ai 1.915 euro del 2022, per un aggravio di 500 euro. “La povertà energetica rappresenta una delle sfide più urgenti della nostra società, specialmente per gli anziani a basso reddito che rischiano di subire le conseguenze più gravi di questa problematica - prosegue Falcocchio - con il progressivo aumento dei costi energetici e delle bollette, molti pensionati e tante persone anziane con redditi ridotti si trovano ad affrontare scelte difficili tra riscaldare adeguatamente le loro abitazioni o affrontare altre spese essenziali, come il cibo e le medicine”.
“Gli anziani, soprattutto, sono tra i più vulnerabili agli effetti del freddo, poiché spesso soffrono di patologie croniche o di ridotta mobilità che li costringono a trascorrere più tempo in casa - conclude Falcocchio - la mancanza di un riscaldamento adeguato non solo compromette il loro benessere, ma aumenta anche il rischio di malattie respiratorie, ipotermia e altri gravi problemi di salute. Recenti dati evidenziano come una percentuale significativa di famiglie italiane in condizioni di povertà energetica sia composta proprio da persone anziane”.
E Dino De Santis, presidente di Confartigianato imprese Torino, conclude: "La povertà energetica è una realtà che possiamo e dobbiamo combattere anche nel nostro territorio con politiche di inclusione e sostenibilità per questo chiediamo alla politica di adottare misure concrete, come incentivi e agevolazioni mirate, che possano ridurre il costo dell'energia, ma anche iniziative per migliorare l'efficienza energetica delle abitazioni e programmi di assistenza per garantire che nessuno sia costretto a vivere senza calore durante i mesi più freddi”.