Eden è l’ultimo film di Ron Howard in cui il regista cerca di raccontare la vera natura dell’uomo una volta posto davanti alla sopravvivenza imposta dalla natura ma anche dei suoi simili. E' il regista due volte premio Oscar uno dei grandi protagonisti di questo inizio del 42° Torino Film Festival.
Una storia di 15 anni fa
“Ho incontrato questa storia circa 15 anni fa. Sono rimasto affascinato dai singoli personaggi e più leggevo di loro, più pensavo che c’era qualcosa di così classico in quello che vivevano. Pensavo sempre più di farne un film e a come lo avrei fatto. Tutta l’idea di andare via dalla società e di ricostruirsi, è qualcosa che trovavo rilevante per tutto il mondo”.
Howard si è ispirato ai romanzi delle due donne che sono tra le poche sopravvissute di questa storia ancora oggi per molti versi avvolta nel mistero.
“Sono entrambi validi, perché raccontano due punti di vista e il loro risentimento. I risultati erano diversi in entrambi libri. Nessuna delle due certo credeva che la Baronessa fosse andata via. La cosa più interessante è come le donne evolvono in questo film e si trasformano nelle governatrici di quest’isola nelle Galapagos”.
La vera definizione di sopravvivenza
“La storia - spiega il regista - dimostra che la vera definizione di sopravvivenza ruota attorno all’impegno attorno i tuoi veri interessi. Credere nel futuro e nella famiglia e tutto ciò che ne è consegue. Continuo a credere che siamo coinvolti in una trasformazione, è come se rinascimento e rivoluzione industriale siano combinate, è difficile capire in cosa credere. Ma se ci prendiamo cura gli uni degli altri guardando alla costruzione del futuro, quello è un buon fondamento”.
Da statunitense, Ron Howard ha votato alle ultime elezioni, non nascondendo la delusione per la vittoria di Trump: “Non è andata come volevo, ma sono anche un cittadino democratico e ora è tempo di andare avanti per guardare al futuro”.
I ricordi di Happy Days
La carriera di Howard è iniziata da giovane il che gli ha permesso di viaggiare da subito molto e di visitare l’Europa: “Sento una grande connessione con l’Italia. Ho potuto visitare l’Europa e questo Paese grazie al cinema. E poi è noto che l’Italia è stato il Paese che più di tutti ha lanciato Happy Days”.