"Nell’odierna seduta della terza commissione consiliare regionale, abbiamo assistito alle rimostranze di Lega e Forza Italia sul Piano per la Montagna 2024, predisposto dall’assessore Gallo, esponente della Lista Cirio. Le due forze di maggioranza hanno accampato uno scarso impegno a sostegno del commercio, forse dimenticando l’esistenza dei bandi per i Distretti del Commercio e dei bandi Botteghe e Servizi". A raccontarlo sono stati i consiglieri Monica Canalis e Mauro Calderoni (PD).
"Si è rischiato di rimandare ulteriormente un Piano che era già in ritardo, essendo di pertinenza dell’annualità 2024. I 2 milioni e 364.000 euro stanziati dalla Giunta sono preziosi, ma insufficienti per potenziare in particolare i servizi essenziali:
- il presidio sanitario e socio-assistenziale delle aree montane;
- i servizi per la persona e le famiglie;
- istruzione e formazione;
- l'organizzazione del trasporto pubblico locale;
- la disponibilità di servizi internet a banda ultralarga".
È anche sparito il “bando residenza”, enfaticamente promosso dalla prima Giunta Cirio ed evidentemente ritenuto non così incisivo, in assenza di servizi essenziali per chi abita in montagna.
"L’impressione è che manchi una regia unitaria e ben finalizzata. Servirebbe una strategia di rinascita delle aree estreme, che parta da una profonda revisione della governance per superare l'attuale frammentazione e logica settorializzata e per consentire di mettere a sistema le tante risorse oggi disponibili, spesso bloccate perché enormemente superiori alle capacità di spesa degli enti o perchè bisognose di competenze professionali di cui gli enti sono privi".
"Il Piano è stato approvato in commissione con il concorso del Partito Democratico, che ha votato positivamente per senso di responsabilità, ma non mostra quel cambio di passo che le aree interne richiederebbero".