"Sul futuro del CPR di Torino continua a esserci totale mancanza di trasparenza da parte del Governo: la Prefettura di Torino, rispondendo a un question time che avevo posto a fine ottobre in Consiglio Regionale, mi ha comunicato di fatto che non ci è dato sapere quando avverrà la riapertura e dobbiamo informarci sul sito della Prefettura. Ricordo che tra i soggetti preselezionati per il bando c'è anche Ekene Onlus, l'ente che gestisce il CPR di Macomer in Sardegna, sui cui è emerso, grazie al report di Associazione Naga e No ai CPR e al lavoro della deputata di AVS Francesca Ghirra, un grave problema di abuso di psicofarmaci a danno delle persone trattenute e anche di violenze fisiche. Come è possibile che un soggetto del genere abbia superato la prima selezione del bando per la gestione del CPR di Torino?". Lo dichiara la Capogruppo di AVS in Regione Piemonte, Alice Ravinale.
"Ho già presentato un'interrogazione parlamentare sui tempi di riapertura: il Ministero avrà il coraggio di rispondermi anche alla Camera che devo consultare il sito della Prefettura di Torino? Per ora abbiamo conferma che il bando riguarda solo la Palazzina servizi, le aree rossa e blu, con possibile estensione alle altre aree alloggi una volta ultimati i lavori di ristrutturazione. Insomma, l’unica notizia è che non si parla di riaprire gli ospedaletti, ossia quei luoghi di isolamento nei quali Moussa Balde si è tolto la vita nel 2021, ad appena 23 anni", aggiunge il Vicecapogruppo di AVS alla Camera, Marco Grimaldi.
"Proprio a seguito del suicidio di Moussa Balde, Torino ha detto forte e chiaro, con la mobilitazione della cittadinanza e con atti del Consiglio Comunale e della Circoscrizione in cui è situato il CPR che quel centro deve chiudere per sempre: il Governo ascolti la città. Ma non basta: l’intera storia dei CPR e della detenzione amministrativa per noi deve finire, con tutto il suo carico di disumanità", concludono i due esponenti di AVS.
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