“L’aumento del numero di alberi monumentali in Piemonte è certamente una buona notizia, così come lo è quella relativa al numero di nuovi alberi messi a dimora in Piemonte nell’ultimo anno. Tutto questo non deve però far dimenticare l’esistenza e la necessità di gestione dell’intero patrimonio forestale del Piemonte e del nord-ovest”. Lo dice Marco Allasia, presidente della Federazione Interregionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali del Piemonte e della Valle D’Aosta, in occasione della Festa degli alberi del 21 novembre 2024 e dopo quanto reso noto dalla Regione Piemonte sul numero di alberi monumentali registrati quest’anno.
Allasia aggiunge: “Valorizzare gli alberi monumentali è certamente cosa buona e importante da fare: si tratta di esempi di quanto la natura può fare, esempi che devono essere curati e preservati con scrupolo. Si tratta di piante fragili soprattutto se vivono in un contesto urbano o vicino a infrastrutture (strade, piste forestali, reti fognarie, ecc.). Insomma piante delicate dove gli interventi manutentivi, come la norma prevede, devono essere progettati ed eseguiti da professionisti”.
“Detto questo – sottolinea Allasia -, è necessario non dimenticare che solo in Piemonte è presente un miliardo circa di alberi su un milione di ettari di superficie forestale: un territorio che deve essere curato con grande attenzione con una politica costante di gestione”.
Allasia precisa: “Non vanno assolutamente dimenticati gli effetti positivi che boschi e foreste correttamente pianificati e gestiti hanno per tutto il territorio e per le comunità che ci vivono. Effetti che non sono solo inerenti la salubrità ambientale ma anche, e soprattutto, la stabilità e la sicurezza del territorio specialmente in caso di eventi eccezionali come quelli scatenatasi ancora recentemente”.
Il Presidente degli agronomi e forestali di Piemonte e Valle d’Aosta quindi conclude: “La valorizzazione degli alberi monumentali ci deve ricordare il valore di tutti i boschi e la necessità della loro gestione: un obiettivo per il raggiungimento del quale i professionisti si mettono a disposizione con quelle che sono le loro specifiche competenze. I dottori agronomi e forestali sono senza dubbio primi attori in tali contesti non solo per le competenze accademiche ma anche per l'esperienza maturata direttamente sul territorio”.