Adorazione è la nuova serie targata Netflix in uscita sulla piattaforma da domani, mercoledì 20 novembre.
Tratta da un romanzo Alice Urciuolo, è stata adattata per lo schermo dalla sceneggiatrice torinese, Francesca Tozzi, insieme a Donatella Diamanti, Giovanni Galassi, Gianluca Gloria e Tommaso Matano.
La serie, prodotta da Picomedia e diretta da Stefano Mordini, segue le vicende di un gruppo di amici adolescenti dell’Agropontino dopo la scomparsa di una di loro.
“Si scateneranno una serie di azioni che inviteranno a riflettere su cosa significa essere adolescenti e sui rapporti affettivi” spiega Francesca Tozzi.
Il teen drama è sempre più trattato anche dalle produzioni italiane.
“Sono molto contenta che si stiano facendo sempre più prodotti per i ragazzi, perché era una fascia di pubblico molto trascurata. L’adolescenza è un periodo interessante perché siamo più malleabili, in cui l’identità è in fase di definizione e penso che la narrazione con canali mainstream abbia un significato fondamentale”.
29 anni, nata nel capoluogo sabaudo, Francesca Tozzi dopo gli studi al Politecnico si è trasferita prima a Perugia per il Master di Scrittura Seriale di Rai Fiction e poi per lavoro a Roma.
“Mi piacerebbe continuare a coltivare il cinema a Torino. La sento molto viva. Rispetto alla produzione di Roma è più ristretta e forse più d’essai, ma si sta facendo un ottimo sforzo”.
Tanti giovani tuttavia continuano a preferire Roma a Torino.
"Sì, è successo anche a me, alla fine sono stata attirata verso verso Roma, ma è un peccato, perché si perdono specificità del territorio, si perde contatto con la realtà e un po’ perché è una cosa che influisce sull’accessibilità di certi mestieri: non tutti possono permettersi di spostarsi economicamente parlando. Far germogliare industria sul territorio tuttavia penso stia funzionando”.
Anche il regista Davide Ferrario ha sottolineato la necessità di trovare “una vera scuola” della creatività per il cinema.
“A Torino c’è la Holden che però non è così accessibile. Le altre scuole importanti sono a Roma, penso al Centro Sperimentale e alla Volontà, è un peccato perché si dovrebbe costruire qui”.
Tra i progetti di Francesca però ce ne sono due che la riporteranno nella città natale. “Sto lavorando a un corto di cui sarei anche regista insieme a Francesco Lorusso e con il produttore Giuseppe Garau di Storia del Fantasma, entrambi torinesi. È una storia che è molto radicata sulla città quindi per me è fondamentale realizzarla qui. L’altro progetto è un documentario e siccome i fatti si sono svolti a Torino, vorrei realizzare tutto in città”.