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Sport | 18 novembre 2024, 07:25

La potenza di Lendl, un mix tra Federer e Djokovic. Sinner, nato per vincere (e tenere ancora le Atp a Torino)

Il successo nelle Atp Finals ha coronato un anno straordinario, come soloi grandissimi del tennis hanno saputo fare

Un pò Lendl, un mix tra Federer e Djokovic. Sinner, nato per vincere

Un pò Lendl, un mix tra Federer e Djokovic. Sinner, nato per vincere

Ha iniziato il 2024 vincendo in Australia, inaugurando la sua collezione di Slam in una carriera che si annuncia lunga e ricchissima, in primavera è diventato il primo italiano a diventare numero 1 del mondo, ha concluso l'estate con il successo negli Us Open e ha chiuso l'anno col trionfo più atteso da tutti, quello di 'maestro' delle Atp Finals.

I paragoni con i grandi del passato

Jannik Sinner in questo momento è lo sportivo più amato del nostro Paese per distacco chilometrico sugli altri. E dopo una stagione come questa, in cui ha vinto 70 delle 76 partite disputate, adesso si iniziano a scomodare i paragoni con i grandissimi del passato, quei campioni che hanno scritto la storia del tennis. Soffermandosi solo a quelli della cosiddetta era Open, quella dagli anni Settanta in poi, il primo giocatore che Sinner ricorda tra coloro che sono saliti al numero 1 del mondo c'è Ivan Lendl. Il cecoslovacco è stato il dominatore della seconda metà degli anni Ottanta: come lui Sinner fa del servizio e dei due colpi fondamentali, dritto e rovescio, la sua forza.

Lendl amava poco l'erba, tanto è vero che il successo a Wimbledon è l'unico che gli è sempre mancato. Per riuscirci il nostro campione deve migliorare nel gioco di volo e vista l'età ha tutto per affinare ancora il suo bagaglio e diventare capace di andare a vincere là dove il suo amico-rivale Carlos Alcaraz è già riuscito due volte.

Un pò di Federer e un pò di Djokovic

Per arrivare invece a due che ben conoscono anche i più giovani, in Sinner si rivede qualcosa anche del bagaglio di quel veri fenomeni come Roger Federer e Novak Djokovic. Dello svizzero, campione ricco di classe ed eleganza, ha la signorilità nel portamento  e la capacità di giocare i colpi vincenti da fondo campo. Come Nole, invece, Sinner è formidabile nella risposta e sembra avere la capacità di elevare il suo livello man mano che il torneo va avanti e gli avversari diventano più difficili, una forza mentale pazzesca che ha consentito a Djokovic di diventare il più vincente di sempre, indicando proprio nel campione azzurro il suo erede.

Se così sarà, lo scopriremo solo tra 12-15 anni, intanto Torino sa di poterselo godere ancora per alcuni anni. E non è poco, visto lo spettacolo che ci ha regalato nelle ultime due edizioni delle Atp Finals.

Nato in una cittadina di montagna, quando era un ragazzino e non aveva ancora scelto che sport fare da grande, ha abbandonato un destino che lo voleva sciatore. Non sapremo mai ciò che ha perduto lo slalom gigante, ma sappiamo quanto ci ha guadagnato il tennis. E noi con lui.

Massimo De Marzi

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