Il marciapiede davanti alla sua abitazione in Via Gorresio è disastrato. È tutto un susseguirsi di buche nell’asfalto, facilmente superabili da chi non ha problemi di deambulazione, un ostacolo insormontabile per chi invece da quattro anni deve fari i conti con una malattia degenerativa. È la storia del signor Antonio Condelli, 70enne, da vent’anni residente in quest’abitazione, da ben prima di scoprire di avere una malattia degenerativa del motoneurone che lo costringe a ricorrere al deambulatore per potersi muovere.
"Vorrei solo poter fare una passeggiata"
“Da quando ho questo problema e ho provato a uscire di casa sono più volte caduto - racconta Condelli - Ogni volta che mi trovo davanti al marciapiede mi irrigidisco e poi cado. È uno degli aspetti con cui ha a che fare un malato nelle mie condizioni. Sono seguito dal Cresla di Torino: per quello che ho non c’è cura, solo un peggioramento e presto sarà costretto alla sedia a rotelle. Non chiedo la luna: vorrei solo avere la possibilità di fare una passeggiata”.
Le segnalazioni effettuate per rimettere a posto il manto stradale davanti a casa sua negli ultimi anni sono state molteplici. A pochi metri di distanza c’è un asilo. "Qui un po’ di anni fa una nonna che accompagnava il nipote si è inciampata ed è caduta. Ma nessuno ha fatto niente”, racconta.
La segnalazione è stata accolta dal consigliere comunale Simone Fissolo (Moderati) che nei giorni scorsi ha fatto un sopralluogo per accertarsi delle condizioni della strada.
Fissolo: "Una città a misura di tutti i cittadini"
“Una città vivibile significa a misura di tutti i cittadini - ha commentato a margine del sopralluogo Fissolo - affinché ciò avvenga devono essere investite le giuste risorse anche, se non soprattutto, nella manutenzione. Sono tanti i cittadini con difficoltà deambulatorie, dobbiamo prenderci cura di loro e far sì che si sentano sicuri ad uscire di casa”.
“Non voglio fare i chilometri - è la preghiera che Antonio Condelli rivolge alle istituzioni - chiedo solo di fare due passi nell’isolato, nella via dove ho scelto di vivere da prima che questa malattia comparisse nella mia vita”.