Economia e lavoro - 18 novembre 2024, 17:53

Economia che fa bene: Torino mette in campo 5 progetti per dare una spinta all'aziende a impatto sociale

Assemblea con 330 partner per Torino Social Impact: sul tavolo progetti per riutilizzare spazi abbandonati, creare una "borsa" per le imprese del terzo settore e una finanza che sostenga chi combatte problemi sociali come i Neet

Assemblea pubblica per Torino Social Impact

Una "borsa" che sostenga la azioni "buone", ma anche una finanza attenta ad aiutare imprese che cercano di fare del bene e ancora uno strumento che permetta di dare nuove missioni "sociali" a edifici pubblici (tanti) ormai vuoti e inutilizzati. Sono queste alcune delle idee emerse in occasione dell'assemblea di Torino Social Impact, che si è tenuta oggi alla Cavallerizza di fronte a 330 partner del progetto che sostiene l'economia "a impatto". Quella, cioè, che accanto al business vuole abbinare anche benefici per il territorio e il contesto sociale in cui opera.

Incubare e accelerare sistemi che fanno del bene alla società

"Torino Social Impact sempre più si configura come un incubatore e acceleratore di grandi progetti sistemici caratterizzati da elevata innovazione e rischio", dice Mario Calderini, docente universitario e portavoce di Torino Social Impact. 

Una Borsa per le azioni buone

In particolare, sono stati 5 i progetti proposti per la città di Torino, così da creare un contesto utile alla crescita dell'economia "a impatto". A cominciare proprio dalla Borsa dell'impatto sociale: si tratta della creazione di un mercato di capitali dedicato a imprese che realizzano apposta, con la loro attività un impatto sociale positivo. 

Sfruttare gli spazi vuoti

Dal Comune di Torino partirà poi un progetto per "disegnare la città valorizzando il patrimonio pubblico per l’impatto sociale". Il progetto si propone di predisporre un modello di misurazione di impatto per la valorizzazione del patrimonio immobiliare e la riqualificazione urbana della Città di Torino. L’obiettivo è arrivare ad un metodo per poter concedere uno sconto a chi voglia acquistare un immobile per progetti con valore sociale: la Città ha da una parte il problema degli immobili invenduti, dall’altra l’esigenza di rispondere alle sfide sociali.

Scegliere fornitori attenti al sociale

Con il Social procurement, invece, si vuole dare impulso - presso le aziende - alla scelta di prediligere fornitori a impatto sociale per la propria catena di fornitura e il proprio funzionamento aziendale. Incentivare, cioè, forme innovative di fornitura, nel sistema pubblico ed in quello privato, al fine di sostenere la crescita delle imprese e delle attività ad impatto sociale. Un portale sperimentale permetterà di reperire le imprese a impatto sociale: al suo interno ci sarannodifferenti realtà di imprenditorialità sociale, quali cooperative e imprese sociali, società benefit e startup innovative a vocazione sociale, ed è possibile filtrarle in base al servizio o prodotto offerto, al tipo di impresa e alla missione sociale prevalente. 

Finanza per progetti contro il fenomeno Neet

L'outcome fund è invece un'iniziativa finalizzata alla costruzione di un meccanismo pubblico privato di finanza ad impatto per affrontare il problema dei NEET (i giovani cioè che non lavorano e non studiano). Grazie anche a fondi europei, enti del terzo settore e imprese sociali potranno partecipare a bandi per l'ottenimento di risorse funzionali al raggiungimento dei loro risultati d’impatto.

Un piano metropolitano

Infine, l'ultimo progetto riguarda un piano metropolitano per Torino in grado di adattarsi e mettere a frutto l’evoluzione delle strategie europee e nazionali per l’economia sociale. 

La Camera di commercio di Torino e la Città Metropolitana già nel luglio scorso hanno firmato un accordo per la redazione di un Piano metropolitano per l’economia sociale. Lo sfondo di questa iniziativa è disegnato dai documenti comunitari che attribuiscono all’impresa sociale un ruolo non solo di welfare e redistributivo, ma anche industriale e di sviluppo economico, considerando la social e impact economy nel perimetro delle politiche industriali per una crescita più equa e inclusiva.

Il piano metropolitano si concentrerà sulla promozione dell'accesso al mercato del lavoro e dell’inclusione sociale mediante l’economia sociale e sullo sviluppo di quadri ad essa favorevoli.