Non solo Fumetti - 17 novembre 2024, 06:30

In Toscana, a Cerreto Guidi, apre Il Piccolo Museo del Giocattolo

La storia di un collezionista che ha lasciato il posto fisso per aprire un home restaurant a tema fumetti e giocattoli

Non tutti i poeti scrivono.

Ci sono poeti che spostano i fiumi con il pensiero, canta Vecchioni in una sua canzone. Beh, quello di cui sto per raccontarvi non ha questa specifica capacità, ma anche lui sta facendo qualcosa di straordinario.

Se lo volete vedere dal vivo, se volete conoscerlo, dovete andare in Toscana, in una cittadina di poco più di diecimila abitanti che si chiama Cerreto Guidi.

Si presenterà con una capigliatura improbabile, una simpatia innata agevolata da uno spiccato accento siculo e un’energia contagiosa che ritroverete anche nella sua cucina.

Un poeta.

Forse un pazzo.

Oppure entrambe le cose. Più semplicemente una persona che ha avuto il coraggio di inseguire la propria passione fino a farla diventare lavoro, vita quotidiana. Ha mollato il cosiddetto “posto fisso” per dedicarsi a ciò che veramente gli dà soddisfazione. Si chiama Paolo Grasso ed è il proprietario/gestore/cuoco del Piccolo Museo del Giocattolo.

In verità il nome non rende giustizia alla magia di questo posto. Sì, perché il museo (che si affaccia direttamente sulle colline toscane) non ospita soltanto giocattoli; ci sono anche fumetti, action figures, videogames, statue, gadgets, vinili e altre cose strane. Poi ci sono i piatti squisiti cucinati da Paolo e dai suoi familiari.

Insomma, Il Piccolo Museo del Giocattolo è un home restaurant arredato con tutte le collezioni che il suo proprietario ha portato avanti da quando era bambino fino ad oggi.

Difficile raccontarvi a parole quanta bellezza c’è tra le mura di questo locale tanto particolare, una bellezza che colpisce gli appassionati di fumetto, ma anche le persone, come dire, “normali”.

Ma partiamo dall’esterno: d’estate, dopo aver cenato all’aperto (di fronte al già citato panorama), si può, ad esempio, giocare a “Forza 4” o a “Indovina chi” riprodotti a grandezza naturale.


Dehors del Piccolo Museo del giocattolo: a destra il “Forza 4”, a sinistra l’”Indovina chi”

All’interno del locale si trovano poi collezioni di fumetti, bacheche piene di statuette, robot giapponesi, supereroi. Le pareti sono tappezzate di disegni e dediche che diversi artisti delle nuvole parlanti hanno realizzato per omaggiare il museo.


Gli interni dell’home restaurant


Sì, perché il Museo ospita i professionisti della nona arte (disegnatori, sceneggiatori, inchiostratori), organizza seminari, incontri, workshop, presentazioni che si concludono sempre con una cena collettiva che coinvolge artisti e pubblico.

 L’inchiostratore Gigi Baldassini (Dc, Star Wars) durante una “Cena con autore” al Piccolo Museo del giocattolo

“Cena con autore” al Piccolo Museo del giocattolo”

Andrea Caruso (Gigaciao, Scottecs) al workshop sul fumetto per bambini presso il Piccolo Museo del giocattolo


Alex Universe (Gigaciao, Scottecs) al workshop sul fumetto per bambini presso il Piccolo Museo del giocattolo


Marco Turini (Marvel) e l’attore Stewart Kenneth Moore (Giudice Dredd) durante una “Cena con autore” 

Paolo, perché hai deciso di utilizzare il termine “museo”?

Beh, in questo locale c’è tutta la mia vita di collezionista. Ho cominciato ad acquistare oggetti legati al gioco e al fumetto quando avevo tredici anni, per questo molti degli esemplari ospitati qui appartengono al passato, addirittura agli anni ‘70, ma espongo pezzi anche più datati. Insomma c’è molto “vintage”. Dunque, quando si è trattato di dare un nome all’home restaurant, la parola “museo” mi è sembrata la più indicata. Comunque, per me e per quelli che lo frequentano, il locale è più di questo: è un aggregatore di sognatori, una comfort zone per nerd un po’ matti.

Che tipo di cucina proponi?

Io la definisco “cucina siculo-toscana”, perché mi baso sui prodotti della mia terra d’origine, ma anche sui prodotti della terra che mi ospita. Il connubio è apprezzatissimo dai clienti, la mia è una cucina davvero mediterranea e buongustaia.

Il Piccolo Museo del Giocattolo pullula di personaggi di ogni genere, raffigurati nelle pose e nei materiali più disparati. Ce n’è uno a cui sei più affezionato? Qual è il tuo eroe preferito?

I miei eroi preferiti sono due: Goldrake e Batman. 

Ti ricordi qual è stato il primo acquisto da collezionista della tua vita?

Certo. Il Big Jim della Mattel, quello che cambiava faccia. Avevo, appunto, solo tredici anni.

Sulle pagine ufficiali Facebook  e Instagram del Piccolo Museo del Giocattolo tutte le info sui prossimi eventi e sulle prenotazioni.

Noi ci rileggiamo la prossima settimana.

Thomas Pistoia